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SAN LUIGI GONZAGA, PATRONO MONDIALE DELLA GIOVENTU'
 
 

San Luigi Gonzaga, patrono mondiale della gioventù

 

“Sono qui in questo storico santuario per celebrare con voi san Luigi Gonzaga, giovane modello della gioventù, vissuto tanto tempo fa, ma ancora attualissimo, perché dedito ai valori che non tramontano mai [...]
Egli fu eroico apostolo della carità. Si separò da tutto per abbracciare il Tutto [...] egli non disprezzò il mondo, anzi, si consacrò a Dio per amarlo di più e meglio [...] Vi illumini il suo esempio.”  (Giovanni Paolo II, 1991)

 

"...San Luigi Gonzaga, mirabile esempio di austerità e purezza evangelica.
Invocatelo, cari giovani, perchè vi aiuti a costruire un'intima amicizia con Gesù che vi renda capaci
di affrontare con serietà la vostra vita." (Benedetto XVI)


 

La famiglia di san Luigi

 

Luigi nacque nella ricchezza dell'alta società. Fu il primogenito ed erede legittimo della famiglia Gonzaga, la più importante di Castiglione delle Stiviere in Italia. La dinastia dei Gonzaga era costituita in parte da militari ed in parte da ecclesiastici.

Suo padre, Don Ferrante, aveva guadagnato prestigio nelle milizie, per la sua assidua presenza in prima linea, per il suo valore in battaglia e la sua ferma lealtà. Fu molto rispettato dall'Imperatore per la sua fedeltà e saggezza nel consigliare. Coloro che lo avevano servito, o in battaglia o a casa, lo amavano e rispettavano. Proprio come fu prode in battaglia, così fu giusto con i subalterni e con la sua famiglia.

La madre di Luigi, Donna Marta, era una donna pia e santa. Spese tutta la sua vita nella corte imperiale al servizio della regina, e per questo conobbe i primi pericoli e le tentazioni della vita di corte. Anche se sia Don Ferrante che Doña Marta erano di stirpe reale, lei era di più alto lignaggio. La sua dinastia includeva imperatori, papi, cardinali e re. Aveva un senso spiccato di dignità accentuato grandemente dalla sua pietà e dalla santità di vita, ed ebbe una grande influenza durante tutto il corso della vita di Luigi, incoraggiandolo nella via della santità.

Luigi, anche se nacque privilegiato, non ebbe una vita facile. Pur non avendo preso parte alle conquiste militari del padre, dovette affrontare molte battaglie spirituali contro il diavolo, contro le tentazioni della "carne" e del mondo, contando sulla forza di carattere ereditata dai suoi genitori.

Si può dire che intraprese questa "guerra" dal momento della sua nascita. Durante il parto vi furono infatti seri pericoli sia per il bambino che per la madre, che rischiò di morire. Donna Marta si rivolse accoratamente alla Madre di Dio, promettendole che se avesse superato il pericolo, sia lei che il bambino, si sarebbero recati insieme in pellegrinaggio alla Santa casa di Loreto.

La Madonna esaudì rapidamente la sua richiesta. Poco tempo dopo la promessa il pericolo cessò, ed il parto avvenne in serenità. Da questo momento la Vergine Maria mostrò un interesse speciale per Luigi, ed egli, grato, ebbe sempre nei suoi confronti un profondo amore filiale.

Donna Marta fu meticolosa nell'insegnare a Luigi le sue preghiere e nell'istradarlo verso la Fede. Dall'infanzia fino all'età matura, si riferiva sempre al figlio come al suo "piccolo angelo." Un titolo che gli si adattava perfettamente, dato che raramente piangeva e faceva chiasso, né dava altri segni di intemperanza. Tutti coloro che si presero cura di lui notarono il suo dolce temperamento. Specialmente le sue balie furono affettuose con il loro "piccolo Principe". Le prime parole che Donna Marta gli insegnò furono i santi nomi di Gesù e Maria, che Luigi ebbe costantemente sulle labbra e che usò come una potente "arma" per combattere le tentazioni spirituali, durante tutto il corso della sua vita.

 

La Prima Comunione

 

All'età di dodici anni Luigi fu ritenuto pronto a ricevere la Prima Comunione. In alcune occasioni aveva incontrato San Carlo Borromeo e lo aveva impressionato talmente che il santo si volle occupare della sua formazione, fino al giorno in cui lo ritenne pronto a ricevere Nostro Signore nella Santa Eucaristia.

Quando arrivò quel giorno, Luigi ricevette Nostro Signore con tutta la riverenza e la devozione che solo un cuore puro può mostrare. Coloro che assistettero a quest'evento furono presi da una grande commozione, nel vedere la santità del loro piccolo principe.

C'è un famoso dipinto della Prima Comunione di Luigi, che cerca di ritrarre la scena dell'incontro dei due santi. In esso si vede Luigi inginocchiato mentre riceve l'Eucaristia, e, dietro di lui, sua madre, mentre, con le mani giunte, lo offre al Signore nell'Eucaristia, pregandolo di non disdegnare il dolore per la perdita di suo figlio.

Accanto alla madre si inginocchia anche l'austero ed orgoglioso padre. I due fratelli di Luigi, Rodolfo e Francesco, il suo preferito, sono in ginocchio più indietro, per far denotare la supremazia del suo rango.

Verso il centro del quadro c'è la figura intera di San Carlo Borromeo che, chinandosi verso il giovane, pone la Santa Ostia nella bocca semiaperta di Luigi, "prediletto da Dio." Entrambi i santi, in questo quadro, sembrano guardarsi, riconoscendo uno la santità dell'altro.

 

La vocazione

 

Più Luigi cresceva, più sentiva l'attrattiva per la vita religiosa. Egli preferiva più visitare le confraternite e gli ordini religiosi, anziché divertirsi a corte. Mentre cercava segretamente un ordine al quale appartenere, restò colpito dal rigore dei Cappuccini, specialmente dalla loro povertà, ma, dato che non godeva di buona salute, abbandonò l'idea pensando di poter essere più utile in qualche altro ordine.

Fissò il suo sguardo su una nuova compagnia chiamata la Compagnia di Gesù della quale lo attrasse l'entusiasmo per il bene, ed in particolare, il voto di obbedienza, che poneva i membri sotto la diretta giurisdizione del Papa di Roma.

Una delle missioni dei Gesuiti era quella di educare i giovani alla fede ed ebbero successo - per opera soprattutto di S.Francesco Saverio - nel convertire popolazioni dell'India e del Giappone. Per questo Luigi cominciò a desiderare di farne parte. Questa decisione rasserenò la sua anima, pensando di aver compreso quale fosse il disegno di Dio per lui: bruciava dal desiderio di entrare quanto più presto possibile ad entrare nel loro noviziato. Un altro aspetto che lo colpiva era la figura del loro fondatore, Sant'Ignazio, che aveva deposto la sua spada da militare per combattere una "guerra spirituale" per le anime.

Come Luigi, anche Ignazio era di piccola statura, ma aveva una forza ed un coraggio da "giganti". Ignazio non era da giovane un uomo religioso, ma si convertì dopo aver subito un incidente in battaglia, leggendo le vite dei santi durante la sua convalescenza. Rimase così colpito da quelle letture che, convertendosi, spostò il suo zelo dalla vita militare a quella spirituale. In questo modo, nello spirito dei soldati di Cristo fondò la Compagnia di Gesù, e i suoi membri vennero comunemente chiamati Gesuiti.

Questo concetto attrasse tanti giovani del tempo, che si adunarono dietro la "bandiera" di Ignazio, e di conseguenza la Compagnia crebbe rapidamente. Luigi continuava a desiderare con tutto il suo cuore di farne parte, sapendo che l'attività principale dei gesuiti era diffondere e fortificare la Fede.

I gesuiti, per la loro educazione e formazione, diventarono, naturalmente, la controparte della riforma protestante in Europa, trascorrendo molto tempo a combatterla. Ignazio, in principio, aveva desiderato convertire i Mori, ma invece, data la situazione particolare, i gesuiti rimasero in Europa per la Controriforma.

All'età di quindici anni - ed avendo avuto una miracolosa conferma dalla Vergine Maria durante le sue preghiere, pensò che fosse giunto il tempo per chiedere al padre il permesso di entrare nella Compagnia. Sua madre gli consigliò di aspettare che parlasse prima lei con il marchese, perché entrambi sapevano che Don Ferrante non era contento che il figlio Luigi entrasse così giovane in un ordine religioso. Infatti, arrivato quel momento, fu chiaramente contrario.

Oltre ad ottenere il permesso del padre, dovevano essere sistemate molte altre questioni prima che Luigi entrasse nei gesuiti. In quel periodo - secondo l'uso delle famiglie aristocratiche - faceva il "paggio" presso l'Imperatore e l'attendente dell'erede al trono di Spagna. L'Imperatore sperava che il suo esempio e le sue virtù aiutassero il figlio a diventare un buon re per l'Impero Spagnolo. Invece il principe si ammalò improvvisamente e morì tragicamente, così Luigi abbandonò il suo servizio e ritornò a casa. Questo congedo però gli consentì di perseguire il suo desiderio di entrare nella vita religiosa.

 

Se vuoi leggere una "vita" di San Luigi Gonzaga

 

Vai al sito di san Luigi Gonzaga