VI ESORTIAMO FRATELLI:
SIATE PAZIENTI CON TUTTI
(1 Tess. 5,14 )
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E se provassimo a cambiare?
Se provassimo ad intendere la PENITENZA
non solo come gesto di rinuncia individuale, ma
se in questa Quaresima provassimo ad accettare
quella PENITENZA che ci procura la vita, che ci procura la gente?
Tutti noi sperimentiamo che fatica si fa ad
accettare / sopportare / ascoltare / aiutare
la gente.
E se provassimo ad accettare come “PENITENZA”
proprio quella fatica?
Vogliamo provare INSIEME?
Sarà difficile per tutti noi…
- in fondo è più facile non mangiare un dolce in quaresima – piuttosto che
non scattare / non arrabbiarci / non risentirci / non criticare / tacere
sopportare / servire / perdonare.
Se fosse proprio questa
la PENITENZA che Dio ci chiede?
E non potrebbe essere il tentativo
piccolo, ma reale,
di migliorare il mondo,
il mondo attorno a noi? |