“O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia. A te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo”.
Forse queste parole potranno sembrare un po’ “datate” e superate ai giovani. Per la loro forma…. forse.
Non certo per il loro contenuto: chiedo alla Trinità Benedetta che ogni lettore sappia comprenderne la portata d e c i s i v a per la salvezza della sua anima….
Queste e le frasi seguenti sono di GIOVANNI PAOLO II il Grande che scrisse una lettera apposta sul ROSARIO: essa ci farà da guida nel riscoprire ed amare questo grande mezzo di intimità con Maria, con Gesù: strumento di salvezza!
Ø Ventiquattro anni fa, il 29 ottobre 1978, ad appena due settimane dall’elezione alla Sede di Pietro, quasi aprendo il mio animo così mi esprimevo: “Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Difatti, sullo sfondo delle parole Ave Maria passano davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo.
Ø La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po’ il clima della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da lui la speranza e la forza per il cammino.
Ø La famiglia che prega unita, resta unita.
Ø A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante,
le cause più difficili. In momenti in cui la cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si attribuì lo scampato pericolo e la Vergine del
Rosario fu salutata come propiziatrice della salvezza.
Ø Oggi all’efficacia di questa preghiera consegno volentieri – l’ho accennato all’inizio – la causa della pace nel mondo e quella della famiglia
Ø Che questo mio appello non cada inascoltato!
Ø Preghiera per la pace, il Rosario è anche, da sempre, preghiera della famiglia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera.
Tutti i papi hanno proposto il ROSARIO come grande strada di preghiera.
E allora, come mai moltissime generazioni di giovani e ragazzi non lo conoscono nemmeno? Forse perché i Sacerdoti lo insegnano poco? Anche….
Ma, chi di noi lo prega abitualmente, dovrà constatare che lo ha imparato in famiglia, non dai preti!
Coraggio, famiglie! Insegnatelo ai vostri figli, pregandolo voi per prime! Ed anche per voi varranno le parole del Beato Bartolo Longo:
“Chi propaga il Rosario è salvo!”