L’affermato giornalista si recò ad intervistare un famoso saggio ebreo.
Entrato nel suo studio, restò colpito dalla semplicità ed essenzialità delle cose ivi contenute: tanti libri, una scrivania, una sedia e poco altro. Quando, meravigliato, chiese il perché di questa pochezza, si sentì chiedere: “ E lei, è qui solo con quella valigetta?” “Beh - disse il giornalista - io sono qui di passaggio”. “Anch’io” rispose tranquillamente il saggio. Anche tu, anch’io.
è importante non dimenticarcelo. Siamo di passaggio.
Lo scordarlo è causa di cupidigia e bramosia. Si accumula esageratamente.
Certo, non staremo a pensarci tutto il giorno: ma scordarlo e non ricordarselo mai è stoltezza. Il Vangelo lo insegna ad ogni pagina.
è giusto fare bella la casa in cui uno vive: ma non “indorarla”
è giustissimo curare il corpo, e farlo bene! Ma senza “adorarlo”
Viviamo sulla terra, ma siamo candidati al Paradiso
Non dobbiamo però pensare alla morte: dobbiamo “guardare in faccia Gesù”. Costantemente. Lui dice: “Vado a prepararvi un posto in Paradiso, poi tornerò e vi prenderò con me per l’eternità”. Chi pensa all’eternità?
Il Paradiso c’è. L’ha detto Gesù. Lui ci ha già preceduto: ha prenotato il nostro posto.
In Paradiso incontreremo i nostri che abbiamo amato, troveremo questo stesso nostro mondo, ma bellissimo-senza-dolori-senza-violenza.
Manteniamo aperto il colloquio con i “nostri” che già vi abitano. Dialoghiamo costantemente con Gesù, nostro Dio e fratello…….
Grazie, Gesù, mio Dio , che non mi abbandoni nemmeno al momento della mia morte corporale
don Ambrogio