Cari amici
un fraterno "benvenuto" a ciascuno di voi per questa "Due-giorni" di Spiritualità e di Comunità.
Vivendo infatti le parole di Gesù: "Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" ci facciamo, per quasi due giorni, discepoli più attenti del "Maestro" e, con sorpresa ogni volta rinnovata, scopriamo che Lui ci fa anche più uniti tra di noi, secondo la sua promessa: "Dove sono due o più riuniti nel mio Nome, Io sono in mezzo a loro".
Per fare questo più compiutamente occorre "staccare" dalla vita quotidiana che è sì bella, ma che è pure totalizzante.
Rompere il ritmo è modo sapiente per acquistare un altro ritmo; rompere con gli impegni che ci sembrano insopprimibili ci aiuta a fissare lo sguardo sull'unica cosa che è davvero insopprimibile: la nostra anima che "ascolta" Dio ("Marta, Marta, tu ti affanni e ti inquieti per mille cose: Maria ha scelto la parte migliore, quella che non le sarà tolta mai").
Ci è di esempio lo stesso Gesù: pur vivendo la Volontà di Dio nella sua vita ordinaria e quotidiana (e come se ne potrebbe dubitare?), tuttavia quando voleva una intimità più profonda con il Padre suo Celeste, si ritirava, fuori dalla quotidianità, a pregare in un luogo appartato (sul monte - nell'orto degli Ulivi...).
Un "BRAVO" dunque a ciascuno di voi che ha avuto il coraggio di lasciare la propria casa, gli impegni, le persone care.
Voglia la SS. TRINITA' visitare i vostri cuori e ricolmarli del suo Amore e dell'Amore dei fratelli.
don Ambrogio
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