"Amate i vostri nemici". Vale anche per noi, che crediamo di non avere nemici…
Su, non nascondiamocelo: qualche nemico… nemichino, nemicone lo abbiamo tutti.
E’ lì dietro la porta dell’appartamento accanto, in quella signora così antipatica e intrigante, che cerco sempre di sfuggire ogni volta che minaccia di entrare con me nell’ascensore…
E’ in quel mio parente che trent’anni fa ha recato un torto a mio padre, per cui gli ho tolto il saluto…
Siede dietro il tuo banco di scuola e mai, mai l’hai guardato in faccia, da quando t’ha accusato al professore…
E’ quella ragazza che ti era amica e poi ti ha piantato in asso per andar con un altro…
E’ quella persona che t’ha imbrogliato…
Sono quei tali che in politica non la pensano come noi, per cui li dichiariamo nostri nemici. (…)
Come c’è, e c’è sempre stato, chi vede nemici i sacerdoti e odia la Chiesa.
Ebbene, tutti questi e un’infinità di altri che chiamiamo nemici, vanno amati. Vanno amati?
Sì, vanno amati! E non basta cambiare il sentimento d’odio in un altro di indifferenza.
C’è di più. Gesù dice:
"Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male".
Gesù vuole che vinciamo il male col bene. Vuole un amore tradotto in gesti concreti.
Vien da chiederci: come mai Gesù dà un simile comando?
In realtà Gesù vuole modellare la nostra condotta su quella di Dio, suo Padre, il quale "fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti": abbiamo un Padre e gli dobbiamo assomigliare.