ONORA TUO PADRE E TUA MADRE,
PERCHÉ SI PROLUNGHINO I TUOI GIORNI
NEL PAESE CHE TI DÀ IL SIGNORE TUO DIO
(Es 20,12)
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Questa Parola Divina ci può sembrare facilissima da vivere. Ed infatti ci viene spontaneo amare nostro padre e nostra madre, anche se il verbo “onorare” dice di più che “amare”: comprende anche il rispetto, la considerazione, la stima…
Ma in questo mese potremmo tenere in cuore anche quei figli che non ce la fanno ad amare e rispettare i loro genitori, perché hanno genitori indegni o degeneri ….
Potremo ancor meglio vivere da figli se riflettiamo che la paternità e la maternità vengo da Dio, che è nostro Padre e Madre.
E se a nostra volta siamo padri e madri, ricordiamo che lo siamo ad immagine di Dio!
Ma il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che da questo Comandamento deriva anche l’onore che dobbiamo ad ogni autorità legittima, perché anch’essa trova in Dio la sua sorgente, come dice la Bibbia: “State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore … Comportatevi come uomini liberi” (1Pietro 2,13).
È dunque dovere del cittadino collaborare con l’autorità civile per edificare una società in spirito di verità, giustizia, solidarietà e libertà.
Ma come è dovere dei genitori rispettare i figli e provvedere ai loro bisogni materiali e spirituali, così l’autorità pubblica è tenuta a rispettare i diritti fondamentali della persona umana e le condizioni per l’esercizio della sua libertà (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica: nn 2252-2255)
La Parola di Dio aggiunge anche il “frutto” di questo onore dato ai genitori: i tuoi giorni saranno benedetti da Dio.
Certamente la stessa cosa capiterebbe ai cittadini, se tra di loro e le autorità ci fosse lo stesso amore/onore in andata e ritorno, che Dio chiede a genitori/figli.
Dice don Bosco: “ Dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini”. Viviamolo….
don Ambrogio
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