Le virtù e l'uomo virtuoso negli
affreschi di Pietro Perugino nel Collegio
del Cambio a Perugia
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di d.Andrea Lonardo (www.santamelania.it)
La tradizione cattolica ha sviluppato una visione dell'uomo "virtuoso" intorno all'idea di "habitus". Perché ci sia una vita buona e bella non è sufficiente un singolo gesto (che giustamente può essere definito "virtuoso" o "cattivo"), ma un atteggiamento, una "abitudine" (nel suo significato più bello), che riconduce il singolo gesto che l'uomo compie al suo cuore, alla sua condotta costante, ai valori nei quali è cresciuto e che strutturano la sua vita, dandole forma e prospettiva.
Gli affreschi del Perugino, nel Collegio del Cambio di Perugia, hanno una data precisa, il 1500.
Essi ci indicano chi sia l'uomo "virtuoso", chi sia l'uomo tout court, secondo la concezione Rinascimentale. Questa visione, impregnata di umanesimo e di cristianesimo, che non solo non si oppongono, ma anzi prendono rilievo proprio l'uno a fianco dell'altro, ha molto da dire per una sintesi sulla vita morale, sulla vita "buona e bella", al tempo odierno come ad ogni generazione.
Questa visione non è esclusivamente rinascimentale, ma si radica essenzialmente nella tradizione cristiana. |