S.Matteo apostolo ed evangelista nei dipinti del Caravaggio per la Cappella Contarelli a S.Luigi dei Francesi in Roma
a cura di Paola Grassi e Andrea Lonardo pubblicate sul sito www.santamelania.it e gentilmente concessa.
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Caravaggio dipinse la Vocazione di Matteo agli inizi del ‘600 in San Luigi dei Francesi.
La “forza” dell’opera sta nell’espressione drammatica del conflitto spirituale dell’Evangelista che il pittore sente così vicino al suo ed esprime attraverso una lotta di luci e ombre.
Caravaggio visse da un lato il peso, a volte insopportabile, della propria vita sregolata e infelice, dall’altra parte sentì il desiderio insopprimibile di esprimere attraverso la sua arte il conflitto che agita il cuore di ogni uomo.
In questa tela l’arrivo di Cristo è accompagnato da una lama tagliente di luce che inonda la stanza semibuia dove Matteo si trova. La luce lo colpisce e lo richiama alla vita, il gesto stesso di Cristo ricorda quello di Dio Creatore nella Sistina di Michelangelo.
La grande emozione che suscita nello spettatore è legata proprio a questa intuizione del pittore: siamo tutti chiamati alla luce.
Nella penombra della chiesa di San Luigi questo capolavoro, con il suo forte richiamo spirituale, continua ad interpellarci riempiendo i nostri occhi di stupore e toccando il nostro cuore.
San Luigi dei Francesi
In questa chiesa, costruita nel 1589 da Domenico Fontana su disegno di Giacomo Della Porta, sono custoditi molti capolavori fra i quali le famose opere del Caravaggio Martirio di San Matteo, Vocazione di San Matteo e San Matteo e l'angelo.
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