Per aiutare Genitori e Nonni a far comprendere la Quaresima ai bambini e ragazzi, vorrei suggerire qualche idea.
Io non parlerei ai bambini della Quaresima come tempo di “penitenza”: c’è il rischio che non solo non capiscano, ma che associno per sempre, nella loro vita futura, i due termini e, facendo fatica a capire la PENITENZA .... scartino anche la QUARESIMA!
D’altra parte anche per noi adulti non dovrebbe essere così: non è che dobbiamo scegliere la penitenza come valore primario. Noi siamo fatti per la gioia, non per la fatica.
Se dunque ci è stata insegnata la penitenza è stato tutto sbagliato, in passato? Niente affatto: dovremmo però sottolineare meglio il suo perché.
Ciò che ci muove e ci affascina è Gesù: la sua adorabile persona, il Gesù del Vangelo, Gesù figlio di Maria, di Nazareth. Su Gesù dobbiamo fissare gli occhi della nostra anima e della nostra mente.
Gesù dobbiamo, cari Genitori e cari Nonni, raccontare, narrare ai nostri bambini (fino a che sono nell’età in cui ci ascoltano volentieri ….)
Raccontare bene il significato dei suoi Miracoli, l’insegnamento delle sue Parabole, la sua Persona tutta umana e tutta divina.
E, per far ciò, usare gli strumenti classici che i bambini amano: il racconto a voce (scegliendo i momenti in cui sono più disposti ad ascoltarci: voi li conoscete bene…)
E poi album da colorare, album di figurine (sì, ce ne sono anche di questi: basta saper andare a cercarli: preti e suore potrebbero farveli conoscere) video cassette e DVD sulla vita di Gesù: occorre adattarci ai bambini anche nel far conoscere la nostra Fede cristiana….
Gesù, dunque, Gesù da conoscere e da amare. E anche da imitare.
A questo punto si può anche parlare dei 40 giorni di Gesù nel deserto, con penitenza e digiuno: imitarlo allora, per i cristiani e per i bambini significa fare come ha fatto lui…. Come lui ha dedicato un periodo più intenso alla preghiera al Padre, così facciamo anche noi in Quaresima: dedicare un tempo più intenso e prolungato alla PREGHIERA.
Ancora: come Gesù ha fatto digiuno e penitenza per prepararsi meglio (per “allenarsi”) alla predicazione del Vangelo, così possiamo fare noi imitandolo con il magro al venerdì, con un po’ di rinunce e di piccole penitenze.
Ma, ripeto, si tratta di imitare Gesù, anzitutto.
Sarà facile, poi, insegnare ai bambini che le rinunce possono far risparmiare qualche soldino: e sarà possibile metterli nel salvadanaio per i poveri delle Missioni.
E così anche questa piccola scatoletta di cartone che è il salvadanaio resterà impressa nella mente dei bimbi collegata alla Quaresima.
Come è stato per noi adulti, a partire dalla nostra fanciullezza.
Buona Quaresima, dunque! Con i nostri bambini
don Ambrogio |