Il cardinale Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i laici, nell’omelia della Messa che ha concelebrato a Roma nel trigesimo della morte di Chiara Lubich, ha ripercorso la storia dei Focolari che nascono quando il Vaticano II era ancora di là da venire, e dunque, la stessa Chiara dovette superare riserve e sospetti: «Chiara – dice – attingeva forza dal suo amore appassionato alla Chiesa, al Papa, ai vescovi dei quali si fidava senza riserve, perché in loro vedeva la garanzia più sicura del cammino che aveva intrapreso».
Chiara Lubich fu apripista – la definizione è del porporato – per quella nuova stagione aggregativa, come la definiva Giovanni Paolo II, e per quella «primavera dello spirito che stiamo vivendo nella Chiesa e che è caratterizzata dalla figura di movimenti ecclesiali e nuove comunità».
E Chiara, aggiunge, «va annoverata a pieno titolo nell’albo delle grandi donne cristiane del XX secolo che hanno lasciato tracce profonde nella vita della Chiesa e nel mondo, come Benedetta della Croce e Madre Teresa».
L'Agenzia FIDES, la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha pubblicato un DOSSIER sulla figura di Chiara Lubich e sull'Opera da lei fondata, l'Opera di Maria, dal titolo: Memoria di Chiara Lubich raccontata dai Focolarini |