La Bibbia può essere considerata il "libro del futuro dell’Europa".
(download articolo Card. Martini)
"Dopo avere concluso il mio servizio episcopale a Milano mi sono trasferito a Gerusalemme, dove vivo buona parte dell’anno, col proposito di dedicarmi soprattutto alla preghiera di intercessione e allo studio e quindi di non fare più conferenze pubbliche. E tuttavia talvolta non so dire di no. Specie se sono attratto dal tema, come – in questo caso – la Bibbia come libro del futuro dell’Europa. Si tratta, infatti, di un’affermazione che io stesso ho fatto nell’ultimo Simposio dei vescovi europei, nel 2001, e di cui dunque mi sento un po’ responsabile. Ed è giusto che abbia l’occasione di tentare di giustificarla.
Recentemente poi, con l’adesione di dieci nuovi Paesi all’Unione europea, è riapparso all’orizzonte un po’ di "euro-ottimismo", dopo l’euro-scetticismo degli ultimi anni. E in questa occasione il Papa ha ribadito ancora una volta che l’Europa deve ritrovare le sue radici cristiane se vuole veramente poter guardare al proprio futuro. Cito alcune sue parole dell’Angelus del 2 maggio scorso (2004): «L’anima dell’Europa resta anche oggi unita, perché fa riferimento a comuni valori umani e cristiani. La storia della formazione delle Nazioni europee cammina di pari passo con l’evangelizzazione... La linfa vitale del Vangelo può assicurare all’Europa uno sviluppo coerente con la sua identità, nella libertà e nella solidarietà, nella giustizia e nella pace. Solo un’Europa che non rimuova, ma riscopra le proprie radici cristiane potrà essere all’altezza delle grandi sfide del terzo millennio: la pace, il dialogo tra le culture e le religioni, la salvaguardia del creato».
Ora queste radici cristiane e questi valori sono espressi in maniera privilegiata nei libri delle Sacre Scritture. La Bibbia è quindi il libro delle radici europee e sarà anche il libro del suo futuro. |