"Maestro, di' a mio fratello
che divida con me l'eredità"
(Luca, cap. 12)
Gesù rifiuta l'arbitrato tra fratelli per una giusta spartizione di eredità e si dichiara incompetente, ma non sfugge al problema di quell'uomo e della sua famiglia.
Offre una chiave per risolvere il contenzioso in maniera radicale e soddisfacente. Non si tratta di usare il bilancino e pesare "tanto a me" e "tanto a te".
Se sono arrivati a contesa i due fratelli è perché l'uno o l'altro oppure entrambi hanno smania di possedere di più o il meglio di quel ch'è rimasto.
Perché due fratelli devono litigare, non guardarsi più, parlarsi per avvocati, finire in tribunale?
Per un'eredità?
Per dei beni materiali?
Ma è una sciocchezza, anzi, un tragico gioco di ragazzi ostinati e incattiviti, quasi bestie voraci che si contendono la preda. |