Contatti Archivio
Home Page - EDUCARE CON DON BOSCO - Don Bosco ha detto ...
MI PRESENTO
LA COMUNITA' PARROCCHIALE
NOTIZIARIO PARROCCHIE GORGONZOLA
LITURGIA
VITA DELLA CHIESA
BIBBIA DA VIVERE - RACCOLTE
BIBBIA - PAGINE SCELTE
PER I MIEI PICCOLI AMICI
MIEI SCRITTI
"PADRI" e "DOTTORI" della CHIESA
SANTI, BEATI, SERVI DI DIO
MARIA
PAGINE SPIRITUALI
CONOSCERE E' MEGLIO CHE ...
LO SCRIGNO
SPIRITUALITA' "focolarina"
EDUCARE CON DON BOSCO
Don Bosco, un modello da imitare
Don Bosco ha detto ...
Don Bosco ha scritto ...
Maria Ausiliatrice
01) La Madonna di don Bosco
02) La Madonna di don Bosco
IL MESE DI MAGGIO CON DON BOSCO
L'Oratorio
Dal "mondo" salesiano
CONDIVISIONI E TESTIMONIANZE
UN PENSIERO AL GIORNO ... (mp3)
OMELIE (mp3)
I MIEI PREFERITI
DOWNLOAD (da scaricare)
DON BOSCO "TEMERARIO"
 
 

Don Bosco ha detto: "Per il bene del miei giovani, io corro avanti fino alla temerarietà".

 

È questa temerarietà che mi stupisce e mi affascina in don Bosco, questo santo che ha sempre corso in avanti, diritto, oltre, con coraggio e audacia, solo per amore di Dio e dei giovani: Dio e i giovani sono per lui la stessa cosa. Di lui ha scritto Giovanni Paolo II: "... mi piace considerare di don Bosco soprattutto il fatto che egli realizza la sua personale santità mediante l'impegno educativo vissuto con zelo e cuore apostolico, e che sa proporre, al tempo stesso, la santità quale meta concreta della sua pedagogia.

 

Proprio un tale interscambio tra "educazione" e "santità" è l'aspetto caratteristico della sua figura; egli è un "educatore santo", si ispira a un modello santo" - Francesco di Sales - e discepolo di un "maestro spirituale santo" - Giuseppe Cafasso - e sa formare tra i suoi giovani un "educando santo" -Domenico Savio".

Per la sua radicale unione a Cristo, che è di ieri, oggi e sempre, don Bosco è anche atemporale, santo di tutti i tempi. Senza dubbio il santo di domani avrà tratti e modulazioni inedite; ma una cosa è assolutamente certa: il santo di domani, come quello di ieri e di oggi, sarà povero, umile, spoglio di sè. Avrà lo spirito delle beatitudini. Non maledirà ne lusingherà. AMERÀ; prenderà alla lettera il Vangelo, erediterà tutta la fede di Israele ma si ricorderà che essa deve passare unicamente attraverso Gesù Cristo. Prenderà su di sè la croce di Cristo e cercherà di seguirlo. Così, anche per don Bosco, è Gesu Cristo la ragione unica della fede e della dedizione ai giovani.

 

È bello pensare a don Bosco pioniere della santità giovanile: non solo egli ha avuto fiducia nei giova­ni, non solo li ha amati fino a consumare la sua vita, ma li ha educati e motivati a correre fino a intravvedere possibile la santità. Lo dice lo stesso Domenico Savio: "Mi sento un desiderio e un bisogno di farmi santo: io non pensavo di potermi far santo con tanta facilità; ma ora che ho capito, che si può essere santi anche stando allegri, io voglio assolutamente, e ho assolutamente bisogno di farmi santo". Non solo la santità è possibile, ma don Bosco indica la strada concreta e semplice per raggiungerla.

 

Scrive don Bosco: "Erano sei mesi che il Savio dimorava all'Oratorio quando fu ivi fatta una predica sul modo facile di farsi santo. II predicatore [don Bosco stesso, che come sempre parla in terza persona] si fermò specialmente a sviluppare tre pensieri che fecero profonda impressione sull'animo di Domenico; vale a dire: è volontà di Dio che ci facciamo tutti santi; è assai facile il riuscirvi; un gran premio è preparato in cielo a chi si fa santo". Ecco l'autentico programma di santità giovanile che egli portava nella mente e nel cuore. "lo lodai - scrive - il proposito (che Domenico Savio gli aveva confidato); lo esortai a non turbarsi, perchè nella commo-zione dell'animo non si conosce la voce del Signore".

 

Compendio quindi in tre semplici consigli il suo schema di santità:

 

1) costante e moderata allegria

 

2) perseveranza ed esattezza nei doveri di pietà e di studio

 

3) partecipazione assidua alle ricreazioni con i compagni

 

Tutto qui?, si può domandare. Tutto qui. Che cosa poteva chiedere di insolito ad uno studente ginnasiale? Più che discreto, don Bosco si rivela equilibrato nel senso teologico del termine: Dio non esige lo straordinario da un fanciullo: basta l'esattezza e la costanza nelle cose ordinarie che intessono le giornate scolastiche e di convivenza con i compagni.

Allora la santità è una meta possibile anche per noi. Coltiviamo nel nostro cuore grandi ideali, liberiamoci dalla banalità e dalla superficialità della nostra vita, impegnamoci a guardare Cristo e recuperiamo le ragioni del nostro aderire a Lui e del nostro impegno a servizio degli altri. Solo così saremo giovani, adolescenti, ragazzi, bimbi felici.

È un sogno questo? Sì, ma un sogno possibile; anzi, come dice il cardinal Suenes: "Felici coloro che osano sognare e sono disposti a pagare il prezzo più alto perchè il sogno prenda corpo nella vita degli uomini".

 

Auguri a tutti, allora, e buon cammino di santità.