L'esame di "Maturità" è, per i nostri diciannovenni e per le rispettive famiglie, un appuntamento importante.
Ci accorgiamo anche in Oratorio: giovani, impegnatissimi fino a ieri come educatori, ti dicono: "Per quest'anno mi lasci stare: ho la "Maturità". Sentono la responsabilità di prepararsi.
Mi chiedo: e per l'Esame? Intendo dire: l'Esame finale?
Non è strano che praticamente nessuno si prepari? Eppure certamente ci sarà.
Non dovrebbe, un sacerdote, essere consultato dai suoi cristiani, come avviene per un professore dai suoi alunni: "Prof., che domande ci faranno? È difficile? lo ho fifa... Che cosa devo studiare?....".
Ci si prepara per la Maturità. Per la patente. Per un concorso.
E... per l'Esame?
O, ancora una volta, è questione di fede?
Non ti è mai capitato di desiderare Dio?
E allora, perchè è praticamente impossibile dire ai nostri ammalati:"Preparati: ti manca poco all'Esame. Vuoi che io ti affianchi in questa preparazione"?
Tu saresti contento di essere tenuto all'oscuro?
lo, al mio turno, vorrei saperlo.
lo voglio che mi si lasci il tempo per prepararmi.
Come potrei vivere gli ultimi mesi della mia vita facendo cose banali?
Per questo ho fatto un patto con degli amici preti: che ce lo diciamo reciprocamente.
Affinchè l'ultimo tratto della vita sia un'impennata nel cielo.
Come gli aerei che decollano. |