Alcuni anni fa ho proposto una "tre sere" di lettura e riflessione sulla Bibbia. Con una presenza costante di 150 persone, si è svolta una lettura meditata della vita di Abramo narrata nel libro della Genesi; ogni partecipante poi vi ha riflettuto silenziosamente per mezz'ora; ci si è ritrovati infine in dieci gruppetti per una condivisione delle riflessioni sentite e fatte.
Con uno stupore intenso, ho visto persone liete. Una letizia che quasi mai io ho visto in una massa così rilevante di persone...
Ancora giorni dopo ho incontrato persone che mi hanno ringraziato: uomini e donne di ogni cultura mi hanno confidato che mai si erano incontrate in modo così gioioso e comprensibile con la Bibbia. In particolare mi hanno commosso alcune persone che, ammettendo la loro scarsa cultura umana, si erano però trovate a capire e a sentire dentro I'insegnamento dato da Dio in quelle pagine.
E, ancora una volta, accanto alla gioia e letizia che hanno preso pure me, ho sentito nel cuore una profonda tristezza: per quelle schiere enormi di persone che muoiono senza aver potuto sperimentare la dolcezza e la consolazione dell'incontro con Dio nella Sua Parola.
Per questo vi propongo alcune tra le pagine più belle della Bibbia, come Io stupendo colloquio di Abramo con I'inviato di Dio: esso ci descrive che cosa è la preghiera: un colloquio intimo tra l'uomo ed il suo Dio. Un colloquio pieno di confidenza. Se anche noi sapessimo colloquiare così con Dio...!
[16]Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sodoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. [17]ll Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, [18]mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? [19]lnfatti io I'ho scelto, perchè egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perchè il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso». [20]Disse allora il Signore: «ll grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. [21]Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; Io voglio sapere!».
[22]Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sodoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. [23]Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con I'empio? [24]Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? [25]Lungi da te il far morire il - giusto con I'empio, così che il giusto sia trattato come I'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». [26]Rispose il Signore: «Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».
[27]Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... [28]Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». [29]Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non Io farò, per riguardo a quei quaranta». [30]Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non Io farò, se ve ne troverò trenta». [31]Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». [32]Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». [33]Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritorno alla sua abitazione.
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