Jean Vanier nasce nel 1928-, intraprende la carriera militare nella marina canadese fino al 1950 quando la lascia per studiare filosofia e vivere in una comunità cristiana nella zona di Parigi.
Nel 1964 fonda la Comunità dell'Arca, scegliendo di accogliere 2 adulti handicappati mentali in una casa a Trosily-Brevil. Cosi racconta: "Ho iniziato l'Arca nel 1964 con il desiderio di vivere il Vangelo e di seguire meglio Gesù Cristo".
Un lungo cammino di vita alla scoperta della ricchezza e della caratteristica di ogni vita Cristiana: essere uomini e donne di comunione. Proprio la scelta di abbracciare questo stile, questo lungo e appassionato cammino alla scoperta dell'inestimabile tesoro della vita comunitaria, ha portato Jean Vanier ad offrire, negli anni, piste di riflessione su questa realtà.
Questi pensieri nascono proprio dalla sua esperienza di tutti i giorni fatta di gioie, dolori, errori, cadute, riprese e raccontano di come l'unità e la comunione siano innanzi tutto dono da chiedere e per il quale vale la pena di impegnare la vita, perché il cristiano non diventa santo da solo ma insieme con gli altri.
"La comunità è un luogo di comunione dove ci si ama gli uni gli altri e dove si diventa vulnerabili gli uni nei confronti degli altri: in comunità si lasciano cadere le barriere […] ma questo non è facile […] una comunità inizia quando non ci si nasconde più, quando non si cerca più di provare il proprio valore reale o presunto". In una comunità si collabora "perché ci si ama e ci si sente chiamati a comunicare, verso gli stessi scopi. La comunione è il riconoscere che siamo un solo corpo, un solo popolo chiamato da Dio ad essere Fonte di amore e pace: è un dono dello Spirito Santo".
Per questo, "non bisogna cercare la comunità ideale, si tratta di amare quelli che Dio ci ha messo accanto oggi. Queste persone sono segno della presenza di Dio per noi. Scegliamo i nostri, amici, ma non scegliamo i nostri fratelli e sorelle, ci sono dati".
Allora una comunità è un po' come "una casa di pietre d'ogni sorta, messe insieme. Quello che tiene insieme è il cemento e il cemento è fatto di sabbia e calce, che sono materiali così fragili; nello stesso modo nella comunità quello che ci unisce, il nostro cemento è fatto da ciò che è più fragile e povero in noi". |