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Laici impegnati, in politica e nel sociale, testimoni di carità

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I laici devono testimoniare la carità negli ambienti di vita e di lavoro, unendo fede e vita, facendosi carico dei sofferenti e impegnandosi per la giustizia. È l’indicazione data da Benedetto XVI, nel discorso alla Plenaria del Pontificio consiglio per i laici, in occasione dei vent’anni della Esortazione apostolica Christifideles laici. Il Papa ha chiesto al Pontificio consiglio di seguire con diligente cura pastorale la formazione, la testimonianza e la collaborazione dei fedeli laici nelle più diverse situazioni in cui sono in gioco l’autentica qualità umana della vita nella società. Ha notato che i giovani devono diventare destinatari dell’evangelizzazione e soggetti attivi nella Chiesa ed ha ribadito il ruolo delle donne e delle famiglie nell’annunciare il Vangelo.

 

Il Papa: nessuna opposizione tra Creazione e scienze empiriche

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Il cosmo non è un sistema caotico, ma un ordine fondato su delle regole interne, in cui è possibile leggere, attraverso le scienze empiriche, la presenza di un Creatore, ha detto Benedetto XVI.

E' questo in sintesi quanto ha affermato il Papa nel ricevere i partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, in corso in Vaticano fino al 4 novembre e incentrata sul tema: “Approcci scientifici sull'evoluzione dell'universo e della vita”.

La scelta del tema si inquadra nelle celebrazioni galileiane per l'anno dedicato all'astronomia e negli anniversari darwiniani - i 200 anni della nascita di Charles Darwin e il 150° anniversario della pubblicazione di “Le origini delle specie” - che ricorreranno nel 2009.

 

Benedetto XVI: il Rosario arma spirituale nella lotta contro il male

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Meditazione al termine della recita del Rosario - download

 

Il santuario di Pompei irradia speranza e amore in tutto il mondo e il Rosario è “arma” spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e nel mondo. Lo ha ribadito Benedetto XVI, in visita nella cittadina della regione Campania, durante l’eucaristia nella piazza intitolata al Beato Bartolo Longo, che nell’Ottocento fu animatore instancabile delle opere del santuario. Pompei – ha rilevato il Papa – è un esempio di come la fede suscita apostoli di carità e qui si capisce come amore per Dio e amore per il prossimo sono inseparabili. Qui la gente che affronta la vita con sacrificio trova la forza di perseverare nel bene senza scendere a compromessi. Qui, ai piedi di Maria, le famiglie ritrovano o rafforzano la gioia dell’amore che le mantiene unite. Nel saluto dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha ricordato la ricorrenza della Giornata Missionaria Mondiale e la beatificazione, in Francia, dei genitori di santa Teresa di Gesù Bambino. La famiglia, ha ribadito, ha un ruolo fondamentale nell’educazione dei figli.

 

Discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere in udienza i partecipanti al Congresso Internazionale promosso dalla Pontificia Università Lateranense nel decimo anniversario dell’Enciclica "Fides et ratio". - download

 

La Chiesa non teme il progresso della scienza; denuncia però l’arroganza di chi vuole sostituirsi al Creatore o di chi piega la ricerca agli interessi commerciali. Lo ha ribadito Benedetto XVI, nel discorso ai partecipanti al convegno di studio in corso a Roma per i dieci anni dall’Enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II. La filosofia e la teologia diventano degli aiuti indispensabili con cui occorre confrontarsi per evitare che la scienza proceda da sola in un sentiero tortuoso, colmo di imprevisti e non privo di rischi. Occorre mantenere vigile il senso di responsabilità che la ragione e la fede possiedono nei confronti della scienza, perché permanga nel solco del suo servizio all'uomo. La verità di Cristo, in quanto tocca ogni persona in cerca di gioia, di felicità e di senso, supera di gran lunga ogni altra verità che la ragione può trovare. E' intorno al mistero, pertanto, che la fides e la ratio trovano la possibilità reale di un percorso comune.

  

 

Discorso ai partecipanti al Convegno promosso dal Centro Studi per la Scuola Cattolica (CSSC) della Conferenza Episcopale Italiana

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" ... Quanto sia importante la missione della scuola cattolica è stato più volte ribadito in vari interventi dei miei venerati Predecessori, ripresi in significativi documenti dell’Episcopato italiano. Quello della CEI dal titolo "La scuola cattolica oggi in Italia" afferma, ad esempio, che la missione salvifica della Chiesa si compie nella stretta unione tra l'annuncio di fede e la promozione dell'uomo e trova, per questo, particolare sostegno nello strumento privilegiato che è la scuola cattolica, volta alla formazione integrale dell'uomo (cfr. n. 11). E subito dopo aggiunge che "la scuola cattolica è un'espressione del diritto di tutti i cittadini alla libertà di educazione, e del corrispondente dovere di solidarietà nella costruzione della convivenza civile" (n. 12). E’ pertanto nella prospettiva di consolidare insieme la duplice consapevolezza ecclesiale e civile che l’Episcopato italiano ha avvertito, dieci anni or sono, la necessità di avviare un Centro Studi dedicato alla scuola cattolica. Per essere scelta ed apprezzata, occorre che la scuola cattolica sia conosciuta nel suo intento pedagogico; è necessario che si abbia matura consapevolezza non solo della sua identità ecclesiale e del suo progetto culturale, bensì pure del suo significato civile, che va considerato non come difesa di un interesse di parte, ma come contributo prezioso all’edificazione del bene comune dell’intera società italiana. 

 

Benedetto XVI chiude il Congresso Eucaristico: la liturgia è il tesoro della Chiesa - download

 

La liturgia è un tesoro della Chiesa: è il messaggio di Benedetto XVI al 49esimo Congresso eucaristico internazionale, che si è chiuso ieri a Quebec con una solenne celebrazione caratterizzata dall’omelia via satellite pronunciata dallo stesso Papa dal Vaticano.

 

Benedetto XVI ha annunciato che il prossimo appuntamento si svolgerà in Irlanda nel 2012 ed ha invitato pastori e fedeli ad una attenzione rinnovata nella loro preparazione a ricevere l'eucarestia. “Esorto i sacerdoti - ha detto ancora Benedetto XVI - a dare il dovuto onore al rito dell'Eucarestia e chiedo a tutti i fedeli di rispettare il ruolo di ciascun individuo, sia prete che laico, durante l'azione eucaristica”.

 

 

Le radio network di evangelizzazione e formazione

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Una parola, che deve rispecchiare il messaggio cristiano, capace di raggiungere moltitudini immense: è la sfida tecnologica e di contenuti con cui devono confrontarsi le radio cattoliche. Nel discorso ai partecipanti al congresso del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, dedicato appunto alle radio cattoliche, Benedetto XVI ha sottolineato che la radio ha un compito fondamentale nell’informazione e nell’intrattenimento, nel rispetto della realtà e in una prospettiva di educazione alla verità ed alla speranza.

 

“I vostri network – ha detto – possono rappresentare, fin d’ora, una piccola ma concreta eco nel mondo di quella rete di amicizia che la presenza di Cristo Risorto, il Dio-con-noi, ha inaugurato fra cielo e terra e fra uomini di tutti i continenti e le epoche. Aiutando il cuore di ogni uomo ad aprirsi a Cristo – ha detto il Papa –, aiuterete il mondo ad aprirsi alla speranza e a spalancarsi a quella civiltà della verità e dell’amore che è il frutto più eloquente della sua presenza fra noi”.

 

Benedetto XVI: far comprendere la razionalità del cristianesimo - download

Discorso al Sesto Simposio dei Docenti universitari europei.

 

La fede cristiana non può essere rinchiusa nel mondo astratto delle teorie, ma deve essere calata in un’esperienza storica concreta che raggiunga l’uomo nella verità più profonda della sua esistenza. Lo ha ribadito Benedetto XVI, ricevendo i partecipanti al Sesto Simposio dei docenti universitari europei dedicato al tema “Allargare gli orizzonti della razionalità”. La comprensione del cristianesimo come reale trasformazione dell’esistenza dell’uomo, ha detto, se da un lato spinge la riflessione filosofica ad un nuovo approccio con la religione, dall’altro la incoraggia a non perdere la fiducia di poter conoscere la realtà. Da qui l’insistenza del papa sull’idea che la fede cristiana è chiamata a farsi carico di questa urgenza storica, coinvolgendo tutti gli uomini di buona volontà in una simile impresa e in un nuovo dialogo tra fede e ragione.

 

 

Benedetto XVI: non arrendersi di fronte a fame e malnutrizione - download

 

Il mondo ha risorse per tutti, afferma il Papa nel Messaggio letto dal cardinale Bertone al vertice della FAO a Roma.

Fame e malnutrizione sono inaccettabili in un mondo che ha risorse per tutti. È il messaggio del Papa, portato al vertice della FAO dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. La politica, dice il Papa, deve colmare il divario crescente tra ricchezza e povertà, deve collaborare con le organizzazioni della società civile, non deve accettare che la volontà di pochi blocchi gli interessi della maggioranza. Perché povertà e malnutrizione non sono una fatalità e il diritto all’alimentazione è una questione di giustizia, vincolato alla difesa e tutela della vita umana. Il Papa ricorda l’importanza di tutelare i piccoli produttori che con il loro lavoro sostengono le famiglie e per questo gli interessi economici non devono disgregare il tessuto sociale o prevalere sul bene comune. Ai governi, il Papa chiede provvedimenti coraggiosi per non arrendersi, nessuno, di fronte a fame e malnutrizione.

 

La persona è al centro dell'economia

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Discorso del Papa alla Fondazione Centesimus Annus.

Al centro di ogni programmazione economica, specialmente considerando la vasta e complessa rete di relazioni che caratterizza l’epoca post-moderna, occorre che ci sia sempre la persona, creata a immagine di Dio e da Lui voluta per custodire ed amministrare le immense risorse del creato. Lo ha ripetuto Benedetto XVI, parlando ai partecipanti al convegno sul tema Il capitale sociale e lo sviluppo umano, organizzato dalla Fondazione Centesimus Annus. Solo una condivisa cultura della partecipazione responsabile e attiva può permettere ad ogni essere umano di sentirsi non fruitore o passivo testimone, ma attivo collaboratore nel processo di sviluppo mondiale. La crescita economica – ha detto – non deve essere mai disgiunta dalla ricerca di un integrale sviluppo umano e sociale. E i credenti non devono dimenticare la responsabilità verso i più deboli e bisognosi.

 

 

Benedetto XVI: emergenza educativa in Italia; risposte pastorali a tutto campo - download

 

Benedetto XVI ribadisce la necessità di far fronte all’emergenza educativa oggi presente nella società italiana. Nel discorso rivolto alla plenaria della Conferenza episcopale italiana, riunita in Vaticano, il Papa ha notato che i giovani si sentono alla fine lasciati soli davanti alle grandi domande che nascono inevitabilmente dentro di loro, come davanti alle sfide sul loro futuro. Si risponde all’emergenza educativa, con un insegnamento di qualità, con un adeguato sostegno alle istituzioni scolastiche cattoliche, con un forte impegno pastorale. Il Papa ha ribadito la richiesta alle istituzioni di tutelare la famiglia, rispettare la vita, di impegnarsi per ridare futuro e speranza al paese con rapporti sereni sul piano sociale e politico, in un quadro di certezza e legalità. La Chiesa – ha ribadito – farà la sua parte fino in fondo per il bene del paese.

 
 
UN SEGNO LUMINOSO DELLA BELLEZZA DI CRISTO
Udienza ai vescovi partecipanti ad un seminario di studio promosso dal Pontificio consiglio per i laici sulla realtà dei movimenti nella Chiesa
 
“Un segno luminoso della bellezza di Cristo”, che “in forme varie e sorprendenti”, dona “vitalità, fede e speranza a tutta la Chiesa”. Con queste parole Benedetto XVI ha definito i “movimenti ecclesiali e le nuove comunità”, ricevendo stamani in Vaticano i partecipanti al seminario per vescovi organizzato dal Pontificio consiglio per i laici. Il Pontefice ha invitato i presuli ad “andare incontro ai movimenti con molto amore”, “senza impressioni superficiali o giudizi riduttivi”. Essi, infatti, rappresentano “una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II”. Un segno di gioia e bellezza che Paolo VI e Giovanni Paolo II seppero accogliere e discernere. “Chi è chiamato a un servizio guida – ha esortato poi il Papa – non pretenda di spadroneggiare sui carismi; resistendo alla tentazione di uniformare ciò che lo Spirito Santo ha voluto multiforme per concorrere all’edificazione e alla dilatazione dell’unico Corpo di Cristo”.

 
 
 
Papa: attenzione specifica alla famiglia migrante

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Il comandamento dell’amore, la catechesi sull’attuazione del matrimonio cristiano, sono i temi su cui la Chiesa può far leva nella sua attenzione pastorale verso quella specifica realtà costituita dalla famiglia migrante. Lo ha rilevato Benedetto XVI nel discorso rivolto ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, dedicato appunto alla specifica realtà della famiglia migrante. La Chiesa – ha detto il Papa – deve rispondere alla sfida oggi rappresentata dalla mobilità umana rinforzando la sua catechesi e attenzione pastorale perché i fedeli trovino nell’Eucaristia un fortissimo rimando alla propria famiglia, al proprio matrimonio, e siano incoraggiati a vivere la propria situazione in prospettiva di fede, cercando nella grazia divina la forza necessaria per riuscirvi.

 
 
 
Benedetto XVI sulla Humanae vitae: verità immutata, coraggio e lungimiranza
 
L’insegnamento dell’Humanae vitae “a quarant’anni dalla sua pubblicazione, non solo manifesta immutata la sua verità, ma rivela anche la lungimiranza con la quale il problema venne affrontato”. Così Benedetto XVI ai partecipanti al convegno dell’Università Lateranense in occasione del 40° della famosa Enciclica di Paolo VI. Un documento che si rivelò “ben presto segno di contraddizione”. Frutto di “una decisione sofferta, costituisce un significativo gesto di coraggio nel ribadire la continuità della dottrina e della tradizione della Chiesa”. Il discorso di Benedetto XVI è quindi di piena conferma, ma non senza significativi approfondimenti. Il Papa ritorna sulla centralità dell’amore, sulla dignità della persona umana, sul valore della legge naturale, e insiste sul rapporto fra la ragione e l’amore, per cui “la ragione istruisce l’amore e l’amore illumina la ragione”, cosicché essi possono fare sorgere insieme la responsabilità per la vita, di fronte a cui deve arrestarsi anche il potere della tecnica. “Come credenti – dice il Papa – non potremmo mai permettere che il dominio della tecnica abbia ad inficiare la qualità dell’amore e la sacralità della vita”. Forte il richiamo all’urgenza di un’adeguata formazione dei giovani alla sessualità, in cui la libertà si coniughi con la verità, e la responsabilità con la dedizione, così da sfuggire al cerchio dell’egoismo.

 
I centoquaranta anni di vita dell'Azione Cattolica Italiana festeggiati in Piazza San Pietro
Messaggio di saluto di Benedetto XVI(DOWNLOAD)
 
Profilo spirituale: sempre fedele al Vangelo, anche nella sua radicalità; ruolo culturale: la fede in dialogo con la ragione per condividere il grande progetto culturale della Chiesa italiana; il coraggio e la profezia da vivere sulle strade del mondo, affrontando la concretezza delle sfide quotidiane. Ed erano l’Italia e il mondo presenti in Piazza San Pietro per la Santa Messa presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a conclusione delle celebrazioni per i centoquaranta anni di vita dell’Azione Cattolica Italiana. Una associazione dinamica, legata alla vita delle Diocesi e delle parrocchie in Italia, attiva nelle famiglie, sul lavoro, nelle scuole, per costruire valori, valori cristiani. A questi giovani, al popolo dell’Azione Cattolica si è rivolto il Santo Padre in Piazza San Pietro con parole di stima e di affetto e con la consegna di un progetto d’alto profilo: ricercare con coraggio sintesi sempre nuove fra l’annuncio della salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo e la promozione del bene integrale della persona e dell’intera famiglia umana. Indicando anche lo stile proprio dell’ACI, da rinnovare e che può essere preso a modello da tutti i cristiani nella loro testimonianza: discrezione e tangibilità. Un servizio grande per il bene comune, dunque, per il Paese e per tutta la Chiesa.

 
 
 
Benedetto XVI: ridurre le disugualianze nella distribuzione dei beni
Discorso alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (download)
L’imperativo del ventunesimo secolo è ridurre le disuguaglianze nella distribuzione dei beni, maggiori opportunità sul piano educativo, proteggere l’ambiente, sviluppo sostenibile. Lo ha sottolineato Benedetto XVI, ricevendo i partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Il Papa ha ribadito che l’impegno per la dignità umana, profondamente radicato a sua volta nella Dottrina sociale, si basa su due assi: quello orizzontale rappresentato dalla solidarietà e dalla sussidiarietà e quello verticale rappresentato dal bene comune. A loro volta, questi due assi sono sostenuti dalla fede in Cristo e dalla dimensione trascendente dell’esistenza umana che non può vneire sradicata. Per questo l’impegno dei cristiani per la pace e la giustizia, insieme al bene comune, è inseparabile dall’annuncio del Vangelo e dal richiamo al ruolo del Creatore nel costruire un ordine sociale.

 
 
Il Papa: i nonni risorsa per le famiglie e la società; no all'eutanasia (download intervento)
 
Discorso del Papa sul valore dei nonni al termine della Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia dedicata a questo tema.
Gli anziani non devono venire parcheggiati dalle giovani generazioni e occorre contrastare la cultura della morte che vorrebbe l’eutanasia per risolvere le situazioni difficili. Lo ha ribadito Benedetto XVI parlando alla Plenaria del Pontificio consiglio per la Famiglia, dedicata ai nonni. Se i nonni, come spesso e da più parti si dice, costituiscono una preziosa risorsa, occorre mettere in atto scelte coerenti che permettano di valorizzarla al meglio. Occorre reagire alla emarginazione degli anziani e le comunità parrocchiali sono invitate a lavorare di più su questo ambito, anche perché di fronte alla crisi della famiglia, i nonni possono essere una risorsa per la riconciliazione e l’unità.

“Il carisma di Don Bosco è un dono dello Spirito per l'intero Popolo di Dio”, ha detto Benedetto XVI nel messaggio fatto pervenire al Rettor Maggiore, don Pascual Chávez, in occasione della solenne apertura, lunedì 3 marzo scorso, del 26° Capitolo Generale.

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“I figli di don Bosco appartengono alla folta schiera di quei discepoli che Cristo ha consacrato a sé per mezzo del suo Spirito con uno speciale atto di amore”, ha affermato il Pontefice ricordando che il consacrato è chiamato a divenire, come il Cristo, segno di contraddizione, testimone di uno stile di vita alternativo.

Riferendosi a don Bosco il Papa lo ha definito il “santo di una sola passione: 'la gloria di Dio e la salvezza delle anime'”; passione che ogni salesiano è chiamato a perpetuare conoscendo, studiando, amando e imitando il santo dei giovani.

Ai Salesiani il Papa ha affidato il compito della evangelizzazione: “La Chiesa universale e le Chiese particolari in cui sono inseriti attendono da loro una presenza caratterizzata da slancio pastorale e da un audace zelo evangelizzatore”.

“Nelle situazioni plurireligose ed in quelle secolarizzate occorre trovare vie inedite per far conoscere, specialmente ai giovani, la figura di Gesù, affinché ne percepiscano il perenne fascino”.

“Il loro carisma li pone nella situazione privilegiata di poter valorizzare l'apporto dell'educazione nel campo dell'evangelizzazione dei giovani”, ha continuato.

Infine il Papa ha definito “arduo, ma anche esaltante” il compito che sta davanti alla Congregazione Salesiana: “ogni membro della vostra grande Famiglia religiosa è infatti chiamato a rendere presente don Bosco tra i giovani del nostro tempo”.

E indicando il bicentenario della nascita di don Bosco e quanto verrà deliberato durante il Capitolo Generale il Pontefice ha esortato i Salesiani a “essere sempre più 'segni credibili dell'amore di Dio ai giovani' e a far sì che i giovani siano davvero speranza della Chiesa e della società”.

“ACCANTO AL MALATO INGUARIBILE E AL MORENTE” Discorso pronunciato da Benedetto XVI - 25/2/2008 (DOWNLOAD)

Benedetto XVI, intervenendo al Congresso organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita ha affermato che è disumana una società che non accetta i sofferenti e ha ribadito il no all'eutanasia.
Tutta la società mediante le sue istituzioni sanitarie e civili è chiamata a rispettare la vita e la dignità del malato grave e del morente. E la comunità credente deve prendersi cura delle necessità delle persone nella fase terminale della loro vita. Benedetto XVI ha sottolineato questi ed altri concetti nel suo discorso.
Alle persone – ha detto – vanno assicurate terapie ed interventi medici adeguati per conservare e preservare la vita, mentre terapie rischiose o straordinarie ammettono una libertà di scelta. Per il Papa occorre prendersi cura anche delle famiglie dei pazienti e lo Stato dovrebbe emanare norme per facilitare l’assistenza e l’assenza dal lavoro ai famigliari. Una società che non accetta i sofferenti e non ha compassione, è crudele e disumana; in questo contesto, Benedetto XVI ha ribadito la condanna della Chiesa per ogni forma di eutanasia.

 

DONNA E UOMO: UN CONVEGNO A 20 ANNI DALLA “MULIERIS DIGNITATEM” Messaggio di Benedetto XVI° (DOWNLOAD)

“Per realizzare un’autentica promozione della donna, non si può più impostare la riflessione isolando il femminile dalla realtà umana, ma occorre comprenderlo a partire da un’antropologia che recuperi il valore della persona e mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, valorizzandone le rispettive specificità”. Così è stato presentato il convegno internazionale sul tema "Donna e uomo, l'humanum nella sua interezza" in programma a Roma dal 7 al 9 febbraio per commemorare i 20 anni della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II “Mulieris dignitatem”. Il convegno – promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici – vuole fare un bilancio del cammino fatto negli ultimi 20 anni nell’ambito della promozione della donna e del riconoscimento della sua dignità. Inoltre l’appuntamento vuole “avviare una riflessione alla luce della Rivelazione sui nuovi paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali le donne cattoliche devono misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in feconda reciprocità con gli uomini nella edificazione della Chiesa e della società” e “richiamare le donne alla bellezza della vocazione alla santità incoraggiandoli a rispondervi con crescente consapevolezza” e in quanto “protagoniste” della missione della Chiesa, a porre al servizio dell’apostolato, della famiglia e del mondo del lavoro “tutte le ricchezze del genio femminile”.
 
La scienza non è l'unico criterio del bene
dal discorso di Benedetto XVI del 28 gennaio 2008
(leggi tutto il discorso)
 
La natura profonda dell’uomo è segnata dal marchio della libertà, impressa dal Creatore. E le scienze devono convergere nell’offrire un’immagine articolata dell’essere umano, senza riduzionismi. Lo ha ribadito Benedetto XVI, nel discorso rivolto al convegno sul tema "L’identità mutevole dell’individuo", organizzato dalle Accademie Pontificie delle Scienze, delle Scienze Sociali, dall’Accademia delle Scienze morali e politiche e insieme all’istituto cattolico di Parigi, in corso a Roma. L’identità dell’uomo è segnata dal suo essere creato da Dio, a immagine di Dio, non chiuso in se stesso ma in relazione con gli altri. Per questo il Papa ha sottolineato che nonostante le scienze siano pervenute a importanti risultati sulla conoscenza dell’uomo e dell’universo, tuttavia la conoscenza scientifica non può diventare l’unico criterio del bene. L’uomo e la sua vita non possono essere oggetto di manipolazioni ideologiche o decisioni arbitrarie basate sulla volontà di annullare la dimensione trascendente dell’essere umano.