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L'EGOISMO UMANO FERISCE LA CREAZIONE
 
 

“L’egoismo umano ferisce la creazione. Guardiamo a Cristo” - Discorso di inizio anno al Corpo Diplomatico

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C’è tanta sofferenza nell’umanità e l’egoismo umano ferisce la creazione in molteplici modi. Per questo l’attesa di salvezza, che tocca tutta quanta la creazione, è ancor più intensa ed è presente nel cuore di tutti, credenti e non credenti. La Chiesa indica che la risposta a tale anelito è il Cristo, il “primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra”. Fissando lo sguardo su di Lui, esorto ogni persona di buona volontà ad operare con fiducia e generosità per la dignità e la libertà dell’uomo. Che la luce e la forza di Gesù ci aiutino a rispettare l’“ecologia umana”, consapevoli che anche l’ecologia ambientale ne trarrà beneficio, poiché il libro della natura è uno ed indivisibile. E’ così che potremo consolidare la pace, oggi e per le generazioni che verranno. Buon Anno a tutti!

 

 

 

 

 

Superare la cultura materialista - download

Agli universitari, Benedetto XVI ha chiesto un impegno missionario verso gli altri studenti che non conoscono o non accettano Cristo. Incontrando i 1500 giovani riuniti a Roma per il primo appuntamento europeo degli studenti universitari, il Papa ha ribadito che dall’incontro con Cristo scaturisce la novità del cuore, capace di dare un orientamento nuovo all’esistenza personale; e solo così si diventa fermento e lievito di una società vivificata dall’amore evangelico. Nell’Università la presenza cristiana si fa sempre più esigente e nello stesso tempo affascinante, perché la fede è chiamata, come nei secoli passati, ad offrire il suo insostituibile servizio alla conoscenza, che, nella società contemporanea, è il vero motore dello sviluppo. Dalla conoscenza, arricchita con l’apporto della fede, dipende la capacità di un popolo di saper guardare al futuro con speranza, superando le tentazioni di una visione puramente materialistica dell’esistenza e della storia.

 

 

La grazia di Cristo trasforma e rinnova - download

Pietro e Paolo sono "maestri di fede", "con la loro testimonianza invitano ad andare in profondità, a meditare in silenzio il mistero della Croce, che accompagna la Chiesa fino alla fine dei tempi, e ad accogliere la luce della fede". Così ha detto Benedetto XVI, presiedendo la celebrazione dei vespri in occasione della riapertura della cappella Paolina. Destinata all’esposizione del Santissimo, e da sempre luogo di culto del Papa e della Famiglia Pontificia, la cappella "parva" leva con i suoi pregiati affreschi un "unico inno alla vittoria della vita e della grazia sulla morte e sul peccato". Il Papa ha così dedicato la propria omelia alle figure di santi Pietro e Paolo, partendo dalle opere di Michelangelo. "Il volto di Paolo – ha chiarito il Pontefice – rappresenta l’essere umano bisognoso di una luce superiore", "la luce della grazia divina, indispensabile per acquistare una vista nuova". Pietro, invece, rappresentato nel momento della crocifissione, richiama "le conseguenze del peccato che separa da Dio, tutta l’assurdità della violenza e della menzogna". Pietro e Paolo, dunque, sono due icone di un unico dramma, il dramma del mistero pasquale: Croce e Resurrezione, morte e vita, peccato e grazia. "L’Eucaristia è il sacramento in cui si concentra tutta l’opera della Redenzione – ha concluso il Papa – in Gesù Eucaristia possiamo contemplare la trasformazione della morte in vita, della violenza in amore".

Fiducia e speranza, basi delle vocazioni - download

Siate seminatori di fiducia e di speranza e solo così cresceranno vocazioni nella Chiesa. Lo ha ribadito Benedetto XVI nel discorso  al convegno internazionale sulle Vocazioni in Europa organizzato dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee e dal Centro nazionale Vocazioni italiano. I giovani – ha detto il Papa – vivono un senso di smarrimento e impazienza verso il loro futuro. Eppure, questa può essere l’ora di Dio: la sua chiamata, mediata dalla forza e dall’efficacia della Parola, genera un cammino di speranza verso la pienezza della vita. L’Anno Sacerdotale offre una bella opportunità per ritrovare il senso profondo della pastorale vocazionale, che si deve basare sulla testimonianza, semplice e credibile; sulla comunione, con itinerari concertati e condivisi nella Chiesa particolare; sulla quotidianità, che educa a seguire il Signore nella vita di tutti i giorni; sull’ascolto, per orientare i giovani nella ricerca di Dio e della vera felicità.

 

Padre Pio strumento del potere della Croce - download

Padre Pio fu “afferrato da Cristo” per farne “uno strumento eletto del potere perenne della sua Croce: potere di amore per le anime, di perdono e di riconciliazione, di paternità spirituale, di solidarietà fattiva con i sofferenti”. Lo ha detto il Papa domenica 21/6 mattina nell’omelia della celebrazione presieduta sul sagrato della nuova chiesa di san Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo. Davanti a più di trentamila fedeli, Benedetto XVI ha ricordato che il santo frate del Gargano “conservò i propri doni naturali, e anche il proprio temperamento, ma offrì ogni cosa a Dio, che ha potuto servirsene liberamente per prolungare l’opera di Cristo”. Perché vivere in Cristo non significa alienazione, ha spiegato il Papa, o perdita della personalità: “Dio non annulla mai l’umano, ma lo trasforma con il suo Spirito e lo orienta al servizio del suo disegno di salvezza”. E ha poi ricordato che la vera lotta di padre Pio fu quella con lo spirito del male, e che si difese dagli assalti del diavolo con l’armatura di Dio, lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio. All’Angelus Benedetto XVI ha affidato all’intercessione della Madonna e di san Pio l’Anno sacerdotale appena inaugurato, perché sia “occasione privilegiata per porre in luce il valore della missione e della santità dei sacerdoti”.
Prima della messa, il Papa ha pregato davanti alle spoglie di Padre Pio, esposte nella cripta del santuario di Santa Maria delle Grazie dal 24 aprile del 2008, e al reliquiario che contiene i resti del cuore del santo, trovati dopo la riesumazione.

Discorso di Benedetto XVI nell'incontrarsi con gli ammalati, il personale medico, paramedico e amministrativo, i dirigenti dell’ospedale e i familiari della Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo.

Discorso di Benedetto XVI nella chiesa di san Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo, dove ha avuto luogo l’incontro con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, e i giovani.

 

Servono politici cristiani - DOWNLOAD

Statista di livello internazionale, Alcide De Gasperi fu capace di tradurre in atti concreti e coerenti la fede che professava; spiritualità e politica furono infatti due dimensioni che convissero nella sua persona e ne caratterizzarono l’impegno sociale e spirituale. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel discorso al Consiglio della Fondazione De Gasperi. Docile ed obbediente alla Chiesa, fu dunque autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza. Benedetto XVI ha ricordato che nella sua vita per l’azione politica ebbe difficoltà ed incomprensioni, anche da parte ecclesiale. Tuttavia, ha concluso, l’esperienza di governo e la testimonianza cristiana di De Gasperi devono essere di incoraggiamento e stimolo per coloro che oggi reggono le sorti dell’Italia e degli altri popoli, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo.

 

 

Visita all'Abbazia di MonteCassino - download

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XLIII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali - 24 Maggio - download

"Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia."

 

Cari fratelli e sorelle,

in prossimità ormai della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, mi è caro rivolgermi a voi per esporvi alcune mie riflessioni sul tema scelto per quest’anno: Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia. In effetti, le nuove tecnologie digitali stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani. Questi cambiamenti sono particolarmente evidenti tra i giovani che sono cresciuti in stretto contatto con queste nuove tecniche di comunicazione e si sentono quindi a loro agio in un mondo digitale che spesso sembra invece estraneo a quanti di noi, adulti, hanno dovuto imparare a capire ed apprezzare le opportunità che esso offre per la comunicazione. Nel messaggio di quest’anno, il mio pensiero va quindi in modo particolare a chi fa parte della cosiddetta generazione digitale: con loro vorrei condividere alcune idee sullo straordinario potenziale delle nuove tecnologie, se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana. Tali tecnologie sono un vero dono per l’umanità: dobbiamo perciò far sì che i vantaggi che esse offrono siano messi al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è bisognoso e vulnerabile.

L’accessibilità di cellulari e computer, unita alla portata globale e alla capillarità di internet, ha creato una molteplicità di vie attraverso le quali è possibile inviare, in modo istantaneo, parole ed immagini ai più lontani ed isolati angoli del mondo: è, questa, chiaramente una possibilità impensabile per le precedenti generazioni. I giovani, in particolare, hanno colto l’enorme potenziale dei nuovi media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e li utilizzano per comunicare con i propri amici, per incontrarne di nuovi, per creare comunità e reti, per cercare informazioni e notizie, per condividere le proprie idee e opinioni. Molti benefici derivano da questa nuova cultura della comunicazione: le famiglie possono restare in contatto anche se divise da enormi distanze, gli studenti e i ricercatori hanno un accesso più facile e immediato ai documenti, alle fonti e alle scoperte scientifiche e possono, pertanto, lavorare in équipe da luoghi diversi; inoltre la natura interattiva dei nuovi media facilita forme più dinamiche di apprendimento e di comunicazione, che contribuiscono al progresso sociale.

 

Domenica del "buon pastore" - download

Omelia pronunciata da Benedetto XVI nel presiedere domenica 3 MAGGIO 2009, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa per l’ordinazione presbiterale di 19 diaconi della diocesi di Roma.

 

 

La fiducia nell’iniziativa di Dio e la risposta umana

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Il Messaggio del Papa per la 46.ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni  che si celebrerà il 3 maggio 2009, IV Domenica di Pasqua

 

Benedetto XVI in Abruzzo - download

 

Passare dall'emergenza ad un progetto stabile di ricostruzione e concreto nel tempo. Benedetto XVI nei luoghi del terremoto dell'Abruzzo ha portato un messaggio di speranza per i vivi, preghiere per i morti, un invito a ricostruire nel rispetto della vita e della dignità umana. Benedetto XVI ha trascorso alcune ore di stamattina tra i terremotati toccando i principali luoghi della tragedia e del dolore.  La solidarietà manifestata in queste settimane verso i terremotati è un sentimento altamente civico e cristiano e misura la maturità di una società. Ed il Papa ha ribadito che come comunità civile occorre un serio esame di coscienza affinchè il livello della responsabilità, in ogni momento, non venga mai meno. Infine Benedetto XVI ha pronunciato, a L'Aquila, una preghiera particolare prima della recita del Regina Caeli.

Benedetto XVI: "O Maria, Madre nostra amatissima!

Tu, che stai vicino alle nostre croci,
come rimanesti accanto a quella di Gesù,
sostieni la nostra fede, perché pur affranti dal dolore,
conserviamo lo sguardo fisso sul volto di Cristo
in cui, nell’estrema sofferenza della croce,
si è mostrato l’amore immenso e puro di Dio.
Madre della nostra speranza, donaci i tuoi occhi per vedere,
oltre la sofferenza e la morte, la luce della risurrezione;
donaci il tuo cuore per continuare,
anche nella prova, ad amare e a servire.
O Maria, Madonna di Roio,
Nostra Signora della Croce, prega per noi!"

 

 

 

Benedetto XVI. Inserire la Bibbia nella vita della Chiesa - download

 

 

L'interpretazione della Sacra Scrittura è di importanza capitale per la fede cristiana e per la vita della Chiesa ed è un tema che sta particolarmente a cuore al Papa. Lo ha ribadito lo stesso Benedetto XVI nel discorso alla Pontificia Commissione Biblica. Rifacendosi al Concilio Vaticano II ed alla Tradizione della Chiesa, il Papa ha notato che l'interpretazione delle Scritture deve essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa. Soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio che si fa guida, norma e regola per la vita della Chiesa e la crescita spirituale dei credenti. Ciò comporta il rifiuto di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata a una sola analisi, incapace di accogliere in sé il senso globale che nel corso dei secoli ha guidato la Tradizione dell'intero Popolo di Dio.

 

“Sacerdoti, dono a Dio e agli altri”

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Il Papa, nella messa crismale, prima della benedizione degli oli e della rinnovazione delle promesse sacerdotali, ha ricordato la vigilia della sua ordinazione, 58 anni, fa e le parole di Gesù lette allora, “che parlavano di me e a me”. Parte degli oli benedetti andranno all’arcivescovo dell’Aquila, che per il terremoto non ha potuto celebrare la messa del crisma.

 

Udienza del Papa ai giovani volontari del Servizio Civile nazionale italiano

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Il servizio civile che i giovani svolgono, alternativa al servizio militare, indica alla società la via nuova della pace, in linea con il Concilio Vaticano II. Lo ha ripetuto Benedetto XVI nell’udienza a settemila giovani volontari tra quelli che svolgono servizio civile in Italia. Il Papa ha esortato i giovani ad essere sempre e dappertutto strumenti di pace, rigettando con decisione l’egoismo e l’ingiustizia, l’indifferenza e l’odio, per costruire e diffondere con pazienza e perseveranza la giustizia, l’uguaglianza, la libertà, la riconciliazione, l’accoglienza, il perdono in ogni comunità. Infine Benedetto XVI ha auspicato che l’attenzione responsabile nei confronti delle persone bisognose e del bene comune restino come caratteristiche costanti una volta avvenuto il pieno inserimento nel lavoro e per il progresso della società.

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2009 sul tema "Gesù, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame" (Mt 4, 2)

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La vita non è un diritto individuale - download

La ricerca scientifica sull’uomo e la mappatura del genoma non devono mai dimenticare che ogni essere umano è molto di più di una singolare combinazione di informazioni genetiche. La generazione non potrà mai essere ridotta a riproduzione di un nuovo individuo della specie umana, perché ogni apparire nel mondo di una persona è sempre una nuova creazione. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel discorso rivolto alla Pontificia Accademia per la Vita che ha affrontato questo tema in un convegno. Il Papa ha messo in guardia dalle ideologie eugenetiche di stampo moderno che vogliono giustificare una considerazione della vita e della dignità personale fondata sul proprio desiderio e sul diritto individuale. È necessario invece il primato dell’etica, la solidarietà verso chi soffre, l’amore di cui ha bisogno e diritto ogni persona e dunque consolidare una cultura dell’accoglienza.

 

Messaggio di Benedetto XVI in occasione della 17a Giornata Mondiale del Malato, l'11 febbraio, memoria della Beata Vergine - download

 

“La vera malattia è l’assenza di Dio”. E’ la riflessione che Benedetto XVI ha offerto domenica  8 febbraio nel corso della recita dell’angelus, proiettandosi verso la prossima Giornata Mondiale del Malato, l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes.

Il Papa ha sottolineato come la malattia sia parte della stessa esperienza umana. E come ad essa l’uomo non riesca ad abituarsi, perché stretto alla sua originale vocazione alla vita. I dubbi e le angosce, ha rassicurato Benedetto XVI, svaniscono dinanzi alla potenza dell’amore di Cristo. “Preghiamo, quindi, per tutti i malati – ha concluso il Pontefice – specialmente per quelli più gravi, che non possono in alcun modo provvedere a se stessi, ma sono totalmente dipendenti dalle cure altrui: possa ciascuno di loro sperimentare, nella sollecitudine di chi gli è accanto, la potenza dell’amore di Dio e la ricchezza della sua grazia che salva”.

Messaggio di Benedetto XVI per la 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2009 sul tema: "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia". - download

 

"Nel messaggio di quest’anno, il mio pensiero va quindi in modo particolare a chi fa parte della cosiddetta generazione digitale: con loro vorrei condividere alcune idee sullo straordinario potenziale delle nuove tecnologie, se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana. Tali tecnologie sono un vero dono per l’umanità: dobbiamo perciò far sì che i vantaggi che esse offrono siano messi al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è bisognoso e vulnerabile."

Benedetto XVI dedica una parte del Messaggio ai giovani cattolici, ai quali chiede di "portare nel mondo digitale la testimonianza della loro fede", come nuovo luogo di evangelizzazione.

"A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo 'continente digitale'", scrive.

Nessuno come i giovani, spiega, può far arrivare il Vangelo ai coetanei: "Voi conoscete le loro paure e le loro speranze, i loro entusiasmi e le loro delusioni: il dono più prezioso che ad essi potete fare è di condividere con loro la 'buona novella' di un Dio che s'è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto per salvare l'umanità".

 

 

 

"La famiglia fondamento indispensabile per la società" - download

 

“La famiglia è un fondamento indispensabile per la società, ed è il luogo in cui si impara a dare valore alla vita, alla giustizia e alla pace”.

Lo ha detto il Papa nel suo intervento che ha concluso il VI Incontro mondiale delle famiglie, in collegamento video via satellite con Città del Messico. Benedetto XVI ha parlato al termine della messa di chiusura dell’incontro, celebrata dal Legato pontificio, il cardinale segretario di stato Tarcisio Bertone. Ha ricordato che la famiglia “fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna” è un bene insostituibile per i bambini, “che hanno il diritto di venire alla vita come frutto dell’amore dei genitori”. A loro spetta il compito di aiutarli a crescere in modo integrale, uno sforzo, ha aggiunto il Papa, “ostacolato da un fuorviante concetto di libertà”, che esalta i capricci e gli impulsi soggettivi dell’individuo, al punto da lasciare ognuno chiuso nella prigione del proprio io.

Il prossimo incontro mondiale delle famiglie, ha annunciato Benedetto XVI, si terrà a Milano nella primavera del 2012, sul tema “La famiglia, il lavoro e la festa”.

 

 

Benedetto XVI. Vera pace è fondata sulla giustizia sociale e sul progresso spirituale - download

 

Per costruire la pace occorre ridare speranza ai poveri, sia dal punto di vista economico che morale. Lo ha sottolineato Benedetto XVI, nell’ampio discorso al Corpo diplomatico, ricevuto ad inizio d’anno come è consuetudine. Il Papa ha passato in rassegna aree problematiche del mondo e grandi questioni economiche e sociali che oggi affliggono paesi e continenti. Ha ribadito che occorre contrastare la fame e rendere sane le economie attraverso un’etica basata sulla dignità innata della persona umana. Per lottare contro la povertà si deve investire sui giovani, coinvolgendoli ed educandoli ai valori. Ha chiesto la fine delle persecuzioni contro i cristiani e che nel mondo occidentale non ci sia pregiudizio od ostilità perché le Chiese dissentono dal pensiero dominante. Ha chiesto un ampliamento della tregua a Gaza e un approccio globale ai problemi della Terrasanta nel rispetto delle aspirazioni e degli interessi legittimi di tutte le popolazioni coinvolte.
Si ha progresso, ha concluso, con un’umanità più fraterna tramite valori e ideali condivisi.

 

 

Santa Messa-Angelus solennità di Maria Santissima Madre di Dio - DOWNLOAD

Per “poter camminare sulla via della pace, gli uomini e i popoli hanno bisogno di essere illuminati dal volto di Dio”. Un’omelia carica di speranza, pur non senza preoccupazione per il futuro dell’umanità, quella che Benedetto XVI ha pronunciato nel corso della celebrazione della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 42.esima Giornata Mondiale della Pace. Il Papa ha auspicato che possa essere stabilito, grazie al contributo di tutti e di ciascuno, un “circolo virtuoso” tra la “povertà da scegliere” e la povertà “da combattere”. Quella povertà “che impedisce alle persone e alle famiglie di vivere secondo la loro dignità; una povertà che offende la giustizia e l’uguaglianza e che, come tale, minaccia la convivenza pacifica”. Maria “comprese che Dio si era fatto povero per noi – ha insistito il Pontefice – per arricchirci della sua povertà piena d’amore, per esortarci a frenare l’ingordigia insaziabile che suscita lotte e divisioni”. Benedetto XVI ha, inoltre, invocato l’intercessione di Maria per la pace nella Striscia di Gaza. “Anche la violenza e l’odio – ha detto – sono forme di povertà da combattere”. “Non basta porre rattoppi nuovi su un vestito vecchio – ha detto poi il Papa, nel corso dell’angelus, pensando alla crisi economica – mettere i poveri al primo posto significa passare decisamente a quella solidarietà globale che già Giovanni Paolo II aveva indicato come necessaria, concertando le potenzialità del mercato con quelle della società civile, tendendo sempre al bene comune”.

 

 

 

Uomini e donne non dimentichino il riferimento a Dio

Nel discorso per gli auguri alla Curia, ricordati Anno Paolino, GMG, viaggi in Usa e Francia. Lo Spirito muove la Chiesa. - download

 

L’anno paolino sotto il segno del pellegrinaggio del cuore, la Giornata mondiale della Gioventù festa della fede, i viaggi negli Stati Uniti ed in Francia, il Sinodo dei Vescovi: sono alcuni degli avvenimenti ricordati da Benedetto XVI per il 2008. Il Papa ha svolto davanti alla Curia romana, in occasione del Natale, una sintesi dell’anno che volge al termine. Ed ha sottolineato la dimensione della Pentecoste e l’importanza dello Spirito nella vita della Chiesa. Senza dimenticare però che la Chiesa parla della natura dell’essere umano come uomo e donna e chiede che quest’ordine della creazione venga rispettato. Qui si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio. Se l’essere umano vuole disporre da solo senza riferimento a Dio, allora vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore. Le foreste tropicali meritano, sì, la nostra protezione, ma non la merita meno l’uomo come creatura. Il Papa ha ribadito l’insegnamento dell’enciclica Humanae Vitae e il legame per tutta la vita tra uomo e donna, come sacramento della creazione, che lo stesso Creatore ha istituito e che Cristo ha poi accolto nella storia della sua alleanza con gli uomini.

 

 

Benedetto XVI: mettere i poveri al primo posto

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“Combattere la povertà, costruire la pace”, si intitola il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace del primo gennaio, presentato nella Sala stampa della Santa Sede. Per governare la globalizzazione serve una solidarietà globale, scrive Benedetto XVI. E sul fronte della finanza internazionale, la crisi in atto dimostra che quando si vive basandosi sul brevissimo termine, si riduce la capacità della finanza di svolgere la sua funzione di ponte tra il presente e il futuro, a sostegno della creazione di nuove opportunità di produzione e di lavoro nel lungo periodo. Non serve la ridistribuzione delle risorse, occorre invece mettere i poveri al primo posto con una corretta logica economica da parte degli attori del mercato internazionale, con una corretta logica politica da parte degli attori istituzionali e con una corretta logica partecipativa capace di valorizzare la società civile locale e internazionale.