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Ma la Fede, accoglienza di Dio nella propria vita, esige una risposta.
Così avviene in ogni PATTO (o ALLEANZA).
Così fu al tempo dei Patriarchi, i nostri Padri. E Dio diede i DIECI COMANDAMENTI.
Da vivere, da rispettare.
Capisci allora che i Dieci Comandamenti non sono un ‘optional’, non sono cose opinabili, da vivere ‘se ho tempo’, ‘se mi sento’, e via dicendo. Essi sono la RISPOSTA tua all’ALLEANZA che Dio ha fatto con te.
Abbiamo visto che AVER FEDE significa INCONTRARE DIO, ed il suo inviato, Gesù.
Se però uno “ha” fede, deve trovare anche il modo di “dirla”.
La Chiesa, fin dai primi secoli ha perciò creato alcune “formule” che riassumessero in maniera completa e sintetica la propria fede: il CREDO (in latino: Symbolum).
Noi perciò cercheremo di comprendere meglio la nostra FEDE, per poterla “dire” meglio, analizzando il CREDO o “Simbolo Niceno-Costantinopolitano”: dal nome dei due Concili (anno 325 ed anno 381).
(dal CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA)
I SIMBOLI DELLA FEDE
185 Chi dice: « Io credo », dice: « Io aderisco a ciò che noi crediamo ». La comunione nella fede richiede un linguaggio comune della fede, normativo per tutti e che unisca nella medesima confessione di fede.
186 Fin dalle origini, la Chiesa apostolica ha espresso e trasmesso la propria fede in formule brevi e normative per tutti. Ma molto presto la Chiesa ha anche voluto riunire l'essenziale della sua fede in compendi organici e articolati, destinati in particolare ai candidati al Battesimo.
« Il simbolo della fede non fu composto secondo opinioni umane, ma consiste nella raccolta dei punti salienti, scelti da tutta la Scrittura, così da dare una dottrina completa della fede. E come il seme della senape racchiude in un granellino molti rami, così questo compendio della fede racchiude tutta la conoscenza della vera pietà contenuta nell'Antico e nel Nuovo Testamento ».
187 Tali sintesi della fede vengono chiamate « professioni di fede », perché riassumono la fede professata dai cristiani. Vengono chiamate « Credo » a motivo di quella che normalmente ne è la prima parola: « Io credo ». Sono anche dette « Simboli della fede ».
188 La parola greca “symbolon” indicava la metà di un oggetto spezzato (per esempio un sigillo) che veniva presentato come un segno di riconoscimento. Le parti rotte venivano ricomposte per verificare l'identità di chi le portava. Il « Simbolo della fede » è quindi un segno di riconoscimento e di comunione tra i credenti. “Symbolon” passò poi a significare raccolta, collezione o sommario. Il « Simbolo della fede » è la raccolta delle principali verità della fede. Da qui deriva che esso costituisce il primo e fondamentale punto di riferimento della catechesi.
189 La prima « professione di fede » si fa al momento del Battesimo. Il «Simbolo della fede» è innanzi tutto il Simbolo battesimale. Poiché il Battesimo viene dato « nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo » (Mt 28,19), le verità di fede professate al momento del Battesimo sono articolate in base al loro riferimento alle tre Persone della Santa Trinità.
190 Il Simbolo è quindi diviso in tre parti: « La prima è consacrata allo studio di Dio Padre e dell'opera mirabile della creazione; la seconda allo studio di Gesù Cristo e del mistero della redenzione; la terza allo studio dello Spirito Santo, principio e sorgente della nostra santificazione ». Sono questi « i tre capitoli del nostro sigillo [battesimale] ».
194 Il Simbolo degli Apostoli, così chiamato perché a buon diritto è ritenuto il riassunto fedele della fede degli Apostoli. È l'antico Simbolo battesimale della Chiesa di Roma. La sua grande autorità gli deriva da questo fatto: « È il Simbolo accolto dalla Chiesa di Roma, dove ebbe la sua sede Pietro, il primo tra gli Apostoli, e dove egli portò l'espressione della fede comune ».
195 Il Simbolo detto niceno-costantinopolitano, il quale trae la sua grande autorità dal fatto di essere frutto dei primi due Concili Ecumenici (325 e 381). È tuttora comune a tutte le grandi Chiese dell'Oriente e dell'Occidente.
ora è possibile vedere il Credo parola per parola
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