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Home Page - VITA DELLA CHIESA - Papa Benedetto XVI°
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LA BELLEZZA INFONDE GIOIA AL CUORE DEGLI UOMINI
 
 

"Se accettiamo che la bellezza ci tocchi intimamente, ci ferisca, ci apra gli occhi, allora riscopriamo la gioia della visione, della capacità di cogliere il senso profondo del nostro esistere".

E' la riflessione offerta da Benedetto XVI agli oltre 260 artisti, giunti dai cinque continenti, per riallacciare una storica amicizia. Una prima battuta per un nuovo fecondo dialogo, dunque, rimosse le macerie delle incomprensioni e delle distanze, che cade nel decennale della Lettera agli Artisti di Giovanni Paolo II e nel 45.esimo anniversario dell'incontro tra Paolo VI e i rappresentanti di questo multiforme universo.

L'arte in tutte le sue espressioni, ha riconosciuto Benedetto XVI, ha la capacità di "allargare gli orizzonti della coscienza umana", "di affacciarla sull'abisso dell'Infinito", divenendo così una via sublime "verso il Trascendente, verso Dio".

Constatando quanto oggi sia drammatico "l'affievolirsi della speranza", il Pontefice ha indicato la bellezza come stella polare per la felicità. Non una bellezza che sia "fuga nell'irrazionale" o "mero estetismo", ma una bellezza capace di suscitare nell'uomo il "desiderio profondo di conoscere, di amare, di andare verso l’Altro, verso l’Oltre da sé". Di qui l'invito vibrante del Papa agli artisti di essere "annunciatori e testimoni di speranza per l'umanità".

Benedetto XVI: "La fede non toglie nulla al vostro genio, alla vostra arte, anzi li esalta e li nutre, li incoraggia a varcare la soglia e a contemplare con occhi affascinati e commossi la méta ultima e definitiva, il sole senza tramonto che illumina e fa bello il presente".