Prego, medito, rifletto, prego le parole del Salmo 37:
”I miei fianchi sono torturati *
In me non c’è nulla di sano.
Afflitto e sfinito all’estremo *
Ruggisco per il fremito del mio cuore.
Signore, davanti a te ogni mio desiderio *
E il mio gemito a te non è nascosto.
Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona *
e spegne la luce dei miei occhi.
Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe *
I miei vicini stanno a distanza….
Mi immedesimo, io che,
in questo momento,
sono sano,
nelle tante persone che in ospedale,
nei ricoveri per anziani,
nelle loro case,
stanno vivendo,
in questo momento,
questa esperienza ……
Che posso fare per loro?
Non ti chiedo, Signore Gesù,
di dare a me un po’ di dolore,
per alleviare il loro:
io non valgo niente ……
Tu hai già pagato tutto, sulla Croce:
togli loro, ti prego, il crudo del dolore …..
E suscita nel cuore di molti, di tutti,
la solidarietà,
la vicinanza,
il servizio:
fa che l’umanità
cresca in umanità.
don Ambrogio |