San Daniele Comboni voleva che si liberasse l’Africa con l’Africa. Egli non riteneva che l’Africa non andasse liberata dal Vangelo, voleva che il Vangelo lo facesse incontrando l’Africa e rendendola protagonista della sua liberazione. In seguito, molti hanno invece pensato che bisognasse lasciare l’Africa come è e che quasi dovesse essere l’Africa a liberare il Vangelo dal suo essere espressione dell’Occidente e dai missionari, che provenivano dai paesi ricchi.
Il Papa, nel suo recente viaggio in Africa, ha ribadito la validità della linea del Comboni: è il Vangelo a liberare e se per liberare l’Africa deve anche liberarla dall’africa lo deve fare. Il Papa ha detto che tanti africani “vivono nella paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui si credono minacciati; disorientati, arrivano al punto di condannare bambini della strada e anche i più anziani perché - dicono – sono stregoni”. Perché non lasciarli così? Perché non lasciarli in pace? Lasciamoli nella loro “autenticità”. Ma Benedetto XVI afferma invece che chi ha conosciuto Cristo ha il dovere di annunciarne la liberazione da tutte le superstizioni, quelle africane assieme al nuovo paganesimo dei paesi cosiddetti sviluppati.
Nei suoi discorsi il papa ha anche denunciato la guerra civile, l’odio e la vendetta, il tribalismo, le rivalità etniche, la discriminazione verso le donne, i massacri e i genocidi, tutte attività in parte importate ma in parte anche frutto dell’Africa stessa, da cui gli africani devono liberarsi. Il Vangelo, infatti, può confermare, purificare e mobilitare i profondi valori umani” presenti nelle culture native dell’Africa.
Da qui il ringraziamento per l’azione umanizzante dei missionari, che non erano truppe a servizio dell’Occidente, ma evangelizzatori e, quindi, liberatori. “Con naturalezza”, essi “hanno operato un’efficace inculturazione che ha portato meravigliosi frutti”. Da qui anche il ringraziamento per quanti continuano oggi la loro opera. “La vocazione cristiana consiste nel lasciarsi liberare da Cristo” ed è quindi “a partire da questa Parola che bisogna valorizzare le tradizioni africane, correggere e perfezionare la loro concezione di vita”. Non viceversa.
di Stefano Fontana
tratto da Osservatorio Internazionale Van Thuan |