Il Gift of Life (Dono della Vita) è stato fondato nel 2004 come il primo e, fino ad ora, unico movimento ufficiale a favore della vita a Malta.
Recentemente ha lanciato una campagna informativa dal titolo: +9.
Cosa significa? Semplice: ricordare che ognuno di noi si forma dal concepimento e che quindi alla vita di ciascuno di noi vanno aggiunti i nove mesi del concepimento!
Malta potremmo definirla … l’isola che c’è!
Infatti Malta è uno dei pochi Paesi europei dove l’aborto non è liberalizzato. Nonostante le tante pressioni internazionali, in un sondaggio recente la popolazione si è espressa al 93% contro l’aborto.
In una intervista a Zenit, il Presidente del Movimento per la Vita maltese, Paul Vincenti, che ha creato la Fondazione “Gift of Life +9” (Dono della Vita + 9) ha dichiarato:
“Malta non dispone di una legge che autorizza l’aborto né di una legge per il divorzio. Malta è completamente favorevole alla vita nascente. Abbiamo tanto amore per la famiglia anche se abbiamo i nostri problemi come tanti altri Paesi. Da noi, il valore della vita è sempre al primo posto. E’ naturale per noi vivere con questo mentalità. Di recente ci sono state poche voci che hanno chiesto una legge che permettesse l'aborto, ma la popolazione non ha dato credito a queste richieste.
Il Movimento per la Vita, il “Gift of Life”, si è formato per combattere la cultura della morte anche prima che questa fosse un problema per Malta. Abbiamo analizzato l’esperienza di altri Paesi che adesso hanno una legge a favore dell'aborto, ed abbiamo deciso di non seguire quella strada. Siamo favorevoli alla vita e insegniamo ai maestri delle scuole come educare i giovani studenti alla cultura della vita.
Svolgiamo un lavoro di informazione per i rappresentanti al Parlamento. Approfondiamo i problemi di etica medica e sociale. Ci difendiamo dalla propaganda dei movimenti favorevoli all’aborto.
Sebbene non ci siano mai stati casi di aborto illegali a Malta, sappiamo che una media di circa 180 ragazze all’anno va in Sicilia o in Gran Bretagna a praticare l’aborto.
Per aiutare chiunque si trovasse in difficoltà, abbiamo creato un gruppo di accoglienza e appoggio che si chiama HOPE (speranza). In questo modo aiutiamo le ragazze che rimangono incinte e che entrano in crisi. Grazie a questo tipo di sostegno lo scorso anno abbiamo aiutato 12 mamme che hanno deciso di far nascere i loro bambini e bambine”.
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