La Diocesi di Milano ha proposto per la GIORNATA DELLA SOLIDARIETA' 2008, celebrata lo scorso 10 febbraio, una rilettura interessante, curiosa del mondo giovanile: “I valori che i giovani portano nel lavoro” e ne ha fatto il tema di un Convegno. Un documento molto interessante della Pastorale sociale e del lavoro di Milano ha cercato di rileggere quel momento particolare in cui il giovane si presenta al suo primo lavoro.

(scarica il documento pubblicato su Il Foglio n. 186).

Dei giovani se ne parla molto, nel bene e nel male, e si descrivono, talvolta,  con accenti di sconcerto. Spesso si generalizza sugli atteggiamenti di violenza e di bullismo; si dicono avidi di danaro e ingenui, violenti e pigri, spericolati e amorali. Oppure si scoprono interessi inimmaginabili, generosità e dedizione, volontà di riscatto e impegni gratuiti, coraggio e fiducia in ciò che c’è di buono nel cuore di ciascuno.

Si fa spesso della retorica, si ripetono luoghi comuni e si fanno scoperte gioiose. Il mondo dei giovani è comunque sempre nuovo, inedito poiché vive il tempo della preparazione e il tempo degli ingressi. Qualcuno chiede permesso, qualcuno si ferma sulla soglia, qualcuno ha paura e non bussa nemmeno; qualcuno si catapulta dentro, spaventato e stordito dall’ansia di vedere che cosa c’è dall’altra parte.

Fino al suo primo giorno di lavoro “questo giovane” è stato sostenuto, difeso, cautelato: la realtà nuova del lavoro lo trova e lo vuole, improvvisamente solo, con le proprie capacità e possibilità, competenze e volontà, responsabilità e fragilità.

Dopo il Convegno sopra richiamato, la Pastorale sociale e del lavoro di Milano ha pubblicato un nuovo interessante documento che contiene alcune indicazioni di accompagnamento dei giovani sino al loro ingresso nel mondo del lavoro. (scarica il documento pubblicato su Il Foglio n. 187)

L’interrogativo principale che muove le considerazioni che riguardano la famiglia, gli insegnanti, le imprese, la comunità cristiana è questo: come stiamo accompagnando i giovani?

Il mondo dei giovani è prezioso e dobbiamo saperci fare presenti poiché i giovani costituiscono il nostro futuro, nel bene e nel male. E’ perché siano felici, ma anche perché migliorino la terra in cui viviamo, che è bella, ma ha bisogno di essere aiutata negli infiniti problemi che si affacciano all’orizzonte. Per questo, a suo modo, noi dipendiamo da loro mentre stiamo operando nel presente, per loro e con loro.