«L’imperatore si rivolse ai cristiani dicendo:
“Strani uomini… ditemi
voi stessi, o cristiani,
abbandonati dalla maggioranza dei vostri capi e fratelli:
che cosa avete di più caro nel cristianesimo?”.
Allora si alzò in piedi
lo starets Giovanni e rispose con dolcezza:
“Grande sovrano! Quello che abbiamo
di più caro nel cristianesimo
è Cristo stesso.
Lui stesso e tutto ciò che viene da Lui,
poiché noi sappiamo che
in Lui dimora corporalmente
tutta la pienezza della Divinità”».
Vladimir Solovev, Dialogo dell’Anticristo
Vladimir Solovev nacque a Mosca nel 1853 e morì il 13 agosto 1900, a 47 anni, nella pienezza del suo fervore intellettuale e religioso, sfinito dalla grande attività svolta.
Filosofo, teologo, pubblicista, storico e poeta, è considerato da molti il più grande filosofo russo.
In uno degli apologhi più conturbanti sul falso ecumenismo (Breve Racconto sull'Anticristo), Solovev descrive l'avvento del Santo Vendicatore che uccide e regna in nome di Dio, e che in nome di Dio annuncia la pace tra i popoli a condizione che questi si sottomettano, il benessere a tutti purché ciascuno rinunci alla libertà. Il centro della sua enorme attività intellettuale e del suo sforzo spirituale fu la visione, l’utopia, la costruzione o la profezia dell’unità e della riconciliazione delle cose e delle idee che sembrano più lontane. Ma il nucleo del suo messaggio è sempre l’incontro nel Cristo e col Cristo. |
Da “Incontro”
Si presenta una signora: “Vorrei far battezzare il mio bambino”.
“Bene signora; dove abitate?”.
Il colloquio così iniziato è uno di quelli che un sacerdote fa frequentemente; ma poi cambia il seguito: emerge che la signora non è sposata in Chiesa, né in Comune: "Tanto, noi a queste formalità non ci crediamo; l’importante è volerci bene".
“Ma, mi scusi, se lei non crede che sia importante il matrimonio religioso, perché vuol battezzare suo figlio?”. “Perché sono cristiana, ci credo, io”.
Il sacerdote cerca pazientemente di far capire che, per essere cristiani, non basta dirlo, ma bisogna cercare di vivere i dieci comandamenti. “Ma io a quelle cose lì non mi interesso troppo: io credo che esista Qualcuno superiore a noi: per uno si chiama Budda, per un altro si chiamerà Allah, per un altro si chiamerà Gesù Cristo... Ma io ci credo che qualcuno dovrà ben esistere”.
La signora pensava, a questo punto, di aver fatto la sua bella professione di fede; ed è con stupore che si sente dire: “D’accordo, signora: lei sarà una credente, ma non una cristiana”. “Perché? - dice lei - non è la stessa cosa?”.
Forse più di un lettore che ha seguito questo dialogo, realmente avvenuto, si starà facendo la stessa domanda: perché? non è la stessa cosa?
No, proprio no! Forse la fede di tanti cristiani sarà così ... ma così si dimostra chiaramente ... che non si è affatto cristiani!
Cristiano, infatti, è una persona che crede che Gesù Cristo, nato da Maria, nato a Betlemme, quel Gesù vissuto a Nazareth, quel Gesù di cui parlano i vangeli di Matteo, Marco, Luca, Giovanni, quel Gesù che adesso vive alla destra del Padre, dopo essere Risorto da morte di croce, ... quel Gesù lì è il suo Creatore, è il suo Dio. Gesù, non ‘qualcun altro’.
Da Gesù Cristo infatti ci si chiama “cristiani”. Chi non crede tutto ciò, chi non prega Lui ... non è cristiano. Sarà un “credente”, ma non “cristiano”. Sarà un filosofo, sarà un libero pensatore, sarà ... un qualunquista. Cioè un “cristiano in crisi di astinenza”. Astinenza di Fede.
è un discorso estremamente serio, questo. E, prendendo la parola per la seconda volta sul giornalino parrocchiale, penso sia un discorso necessario da fare. Per evitare gli equivoci. Per evitare che uno dica "pane" ed un altro capisca qualcosa d’altro.
Gesù Cristo è ciò che mi preme donare alla mia gente.
Se vi parlassi di qualcosa d’altro, vi imbroglierei. Lui è il senso del tuo nascere, lettore! Lui è la spiegazione del tuo morire. Lui ti fa incontrare l’amore della tua donna (o del tuo uomo), e non “il caso”, perché “il caso - diceva Solgenitzin - è il dio degli sciocchi”.
Lui fa germogliare la vita nel tuo grembo, donna. Perché la scienza riesce a sostituirsi a te, madre, nel generare figli, ma non ti potrà mai spiegare il “perché” della vita.
E l’uomo è colui che si interroga sui “perché”. Gesù Cristo, dunque.
DIO.
E Uomo come te.
Ma ci risentiremo.
Ciao.
don Ambrogio
La faccenda dell’ “INTERVISTA sulla FEDE”...
Penso che l’abbiate già sentita.
Era la festa patronale del 1996, ed un paio di giovani che frequentavano la catechesi del gruppo giovanile ebbero l’idea di girare tra la numerosissima gente a fare una “intervista sulla Fede”.
Presero il registratore e si misero a chiedere: “Scusi Signore, accetta di rispondere ad una nostra domanda? Noi le diremo una parola, e lei ci dirà quello che questa parola le fa venire in mente... Accetta?”.
“OK”.
“Bene: se noi le diciamo ‘FEDE’, a lei che cosa viene in mente?”
“Chiesa”.
“Grazie, Signore”.
“Scusi, Signora, accetta...”
Fecero la stessa domanda ad una decina di persone, ed ebbero diverse risposte.
Uno disse: “Amore”; un altro “Comandamenti”, e così via. Ci fu uno che pronunziò una bestemmia, e le risposte furono le più varie.
Quando il gruppo Giovani ascoltò il nastro, il ‘don’ non era soddisfatto ... finché si ascoltò una risposta, l’ultima: Se lei mi dice ‘FEDE’ a me viene in mente ‘Gesù Cristo’.
A tale risposta tutti i giovani dissero: “Eh già, è vero”.
Al ‘don’ cascarono le braccia, e si slanciò in una delle sue solite e decise ‘precisazioni’.
“Ma come? Sono anni che vi ripeto che FEDE non è sinonimo di bontà, Chiesa, fare il bene, non fare niente di male, ecc. ... ma è “Tenere lo sguardo fisso su Gesù, autore e perfezionatore della fede”, sono anni che vi ripeto che Dio bisogna ‘INCONTRARLO’, e voi ancora vi stupite e vi meravigliate di questa risposta”...
E per voi che state leggendo queste pagine, è proprio così sicuro che FEDE è credere in GESù CRISTO?
Nella vostra vita, quella del lunedì, martedì, a scuola, al lavoro, agli allenamenti, davanti alla TV, in compagnia degli amici ...... ‘si vede’, è evidente per tutti che voi siete cristiani così?
INSISTO.........
Prova a guardarti in giro: gente che crede ce n’è.
Ma moltissimi (guarda tra i tuoi vicini di casa, oppure tra i tuoi parenti, o addirittura ... a casa tua...) che pur dicono di essere cristiani, vivono come se Dio non esistesse, o come se Dio ci fosse ma non c’entrasse con la loro vita:
q con la loro vita sessuale (6° e 9° comandamento)
q con l’obbligo della Messa festiva (3° comandamento)
q con il dovere di conoscere Dio e la propria religione (1° comandamento)
q con il dovere di essere sinceri (8° comandamento)
q con tutti gli insegnamenti del Vangelo: perdonare, amare i nemici, dividere i propri beni con i bisognosi (il GIUDIZIO FINALE: “Avevo fame...”)
Il 90 % degli italiani chiede il Battesimo per i propri figli, li manda al Catechismo per la 1a Comunione, per la Cresima, ma poi, una volta ricevuti i sacramenti, vivono come se non li avessero ricevuti...
E tu?
Sentiamo ora la Bibbia, nella Lettera agli Ebrei