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Gettiamo via le armi della violenza; la religione è opera di pace
 
 

Un appello a tutta l’India perché si interrompa la violenza e “l’abuso della religione” è stato lanciato da Suor Nirmala Joshi, superiora delle Missionarie della carità. Nell’appello consegnato ad AsiaNews, la suora, succeduta a Madre Teresa,  chiede di “gettare via le armi dell’odio e della violenza” e di “amarci gli uni gli altri” a esempio della Beata Teresa di Calcutta, per costruire in India  e nel mondo “la civiltà dell’amore”.

 

L’appello di suor Nirmala giunge dopo la serie di violenze scoppiate contro i cristiani nell’Orissa, in seguito all'uccisione del leader radicale indù Swami Laxamananda, assassinato da un gruppo di maoisti e a pochi giorni dalla festa liturgica della Beata Teresa di Calcutta (5 settembre).

 

Ecco il testo completo dell’appello di Sr Nirmala:

 

Cari fratelli e sorelle dell’Orissa e di tutta l’India,

non dimentichiamo la nostra vera identità, quali amati figli di Dio, nostro Padre. Siamo fratelli e sorelle uno dell’altro, qualunque sia la nostra religione, razza, cultura o linguaggio, ricchi o poveri. Nulla ci dovrebbe separare.

Soprattutto, non usiamo la religione per dividerci. L’essenza di tutte le religioni è l’amore, l’amore per Dio e l’amore l’uno per l’altro. La violenza in nome della religione è un abuso della religione.

“La religione è un’opera di amore. Non è fatta per distruggere la pace e l’unità. Le opere dell’amore sono opere di pace. Utilizziamo la religione per divenire un solo cuore pieno di amore nel cuore di Dio” (Beata Teresa di Calcutta).

Cari fratelli e sorelle, in nome di Dio e della nostra umanità creata per cose più grandi – amare ed essere amati eternamente, in nome della nostra nazione e della nostra nobile eredità, in nome dei poveri, dei bambini, e di tutti i nostri fratelli e sorelle che soffrono come vittime di queste insensate violenza e distruzione, faccio questo appello:

preghiamo, apriamo le nostre menti e i cuori alla luce alla luce e all’amore di Dio.  Gettiamo via le armi dell’odio e della violenza e indossiamo l’armatura dell’amore. Perdoniamoci gli uni gli altri e domandiamo perdono gli uni agli altri per il male che abbiamo fatto gli uni agli altri e giungiamo ad amarci reciprocamente.

Preghiamo per il riposo delle anime di Swami Laxamananda Saraswati e dei suoi collaboratori e di tutti i nostri fratelli  e sorelle che hanno perso la loro vita durante queste violenze. Preghiamo gli uni per gli altri e domandiamo alla nostra Madre, la Beata Teresa di Calcutta, di pregare per noi così che possiamo divenire strumenti di Dio, della sua stessa pace, amore e gioia gli uni per gli altri e costruttori della civiltà dell’amore!

 

Dio vi benedica,

Sr Nirmala Mc

Superiora generale

 

Per l’occasione, anche la Conferenza episcopale italiana ha deciso di proporre una giornata di preghiera e digiuno “come segno di vicinanza spirituale e solidarietà ai fratelli e alle sorelle tanto duramente provati nella fede”.

 

Per la Diocesi di Milano la veglia si terrà venerdì 5 settembre alle 18 presso la chiesa di San Francesco Saverio, in via Monte Rosa 81 a Milano.