Benedetto XVI all'ONU
Benedetto XVI ha incontrato i rappresentanti delle Nazioni Unite nell’aula dell’Assemblea Generale e ha pronunciato un discorso.
Le Nazioni Unite hanno il diritto di intervenire se uno Stato non riesce a difendere i diritti umani della propria popolazione o a salvaguardarla in caso di calamità naturali o crisi politiche.
Così ha detto Benedetto XVI, giunto all'ONU nella prima tappa della tre giorni newyorchese, sottolineando come tali azioni non possono essere viste come “coercizioni ingiustificate" e come "una limitazione della sovranità nazionale".
“Al contrario - ha ammonito - sono l’indifferenza o il non intervento a causare danni reali”.
Infatti, ha denunciato, alle Nazioni Unite il “consenso multilaterale continua ad essere in crisi a causa della sua subordinazione alle decisioni di pochi, mentre i problemi del mondo esigono, da parte della comunità internazionale, interventi sotto forma di azione comune”.
Le Nazioni Unite, ha continuato, devono opporsi a quelle derive della scienza e della tecnologia che rischiano di mettere in discussione “l'ordine della creazione”, minacciando il “carattere sacro della vita” e arrivando a “derubare la persona umana e la famiglia della loro identità naturale”.
Il Papa ha infine lanciato un appello ad andare incontro a quei popoli “ai margini di un autentico sviluppo integrale”, che diventano spesso terreno fertile per violazioni dei diritti umani e terrorismo.
Un invito a sopprimere ogni divisione e a lavorare per preparare una via per Cristo ed a essere lievito di speranza evangelica nella società americana è venuto da Benedetto XVI nella messa al National Stadium di Washington. Ai 50 mila fedeli presenti, arrivati da tutti gli Stati Uniti, il Papa ha sottolineato che la Chiesa da una parte, vede segni di immense promesse come parrocchie solide, movimenti vivaci, l’entusiasmo dei giovani, crescita dei fedeli; dall’altra, esistono divisioni e tanti battezzati sono inclini ad abbracciare atteggiamenti contrari al Vangelo. Da qui la preghiera perché la Chiesa in America sia rinnovata e sostenuta nella sua missione di annunciare il Vangelo a un mondo che ha nostalgia di una libertà genuina.
Benedetto XVI ha incontrato un gruppo di cinque vittime di abusi sessuali. Secondo i resoconti dei presenti si è trattato di un momento toccante; al Papa è stato consegnato un elenco di mille nomi, sono state raccontate alcune storie di sofferenza e Benedetto XVI ha avuto parole di comprensione per il danno e il dolore provocato in passato.
Benedetto XVI, incontrando a Washington i leader delle principali comunità religiose statunitensi, ha esortato gli uomini di fede a parlare con calma e chiarezza delle differenze esistenti tra loro. Al termine dell’incontro interreligioso il Papa si è poi fermato a salutare i rappresentanti della comunità ebraica, ai quali ha consegnato un messaggio in occasione della pasqua ebraica che festeggiano tra due giorni.
